Un premio meritatissimo e prezioso

Un’altra bellissima notizia per il Lago Bianco a sostegno della battaglia per la sua difesa: il servizio di Cecilia Bacci realizzato assieme ai ragazzi del Comitato “Salviamo il Lago Bianco per portare alla luce lo scempio causato dal folle progetto di captazione delle acque per alimentare i cannoni sparaneve di Santa Caterina Valfurva, andato in onda nel programma di Rai3 “Indovina chi viene a cenaha vinto il Premio giornalistico “David Sassoli in memoria dell’ex giornalista ed ex presidente del Parlamento Europeo.

Il premio è riservato a giornalisti under 40 ed il tema della prima edizione era “L’Europa e i territori”: per la sezione radio-tv e come premio assoluto la giuria ha dunque scelto il servizio di Cecilia Bacci sul Lago Bianco. È un prezioso riconoscimento dell’esemplare lavoro giornalistico e informativo svolto dall’autrice sulla sconcertante vicenda del Gavia e al contempo l’ennesimo, importante riconoscimento delle attività a difesa del Lago Bianco nonché dell’intero territorio circostante del Parco Nazionale dello Stelvio dalle scriteriate azioni che hanno dovuto subire, purtroppo con il consenso dello stesso Ente Parco.

Ora, come indica il Comitato “Salviamo il Lago Bianco”, avanti così fino all’individuazione dei responsabili e al ripristino totale degli habitat iniquamente danneggiati! Prima però una domanda: secondo voi, il servizio di Cecilia è stato apprezzato per la sua altissima qualità giornalistica o anche perché le “gare” di incompetenza e di ipocrisia dei soggetti promotori del progetto, ben testimoniate nelle immagini del servizio, li hanno visti tutti quanti vincitori ex aequo e per questo meritevoli di essere “premiati”?

[Veduta della zona del Passo di Gavia con il Lago Bianco e, in secondo piano, il Lago Nero.]
Per approfondire la vicenda del Lago Bianco, oltre a seguire le pagine social del Comitato (qui e qui), potete leggere i vari articoli che vi ho dedicato nei mesi scorsi, qui.

Una bella e intensa serata a Sondrio, per il Lago Bianco

È stato un grande privilegio anche per me partecipare attivamente, giovedì sera a Sondrio, all’incontro dedicato alla causa a difesa del Lago Bianco del Passo di Gavia organizzato dal Circolo Culturale “Oltre i Muri”, che ringrazio di cuore per avermi coinvolto.

Lo è stato per diversi motivi, tutti significativi e importanti, dei quali ne voglio citare un paio: in primis perché è stato bello mettere tutti insieme in chiaro, come scritto dai referenti del Comitato “Salviamo il Lago Bianco”,  che lo stralcio del progetto deciso dal Comune di Santa Caterina Valfurva – il quale formalmente pone la fine ai lavori presso il Lago – non è il punto di arrivo ma è il punto di partenza dell’azione corale che il Comitato ha guidato così bene. C’è ancora molto da fare e solo quando l’ultimo filo d’erba strappato nel territorio interessato dal cantiere sarà ricresciuto naturalmente ci si potrà veramente dire soddisfatti, anche se temo che nulla cancellerà lo sconfortato rammarico di aver visto perpetrata ad un luogo così speciale una tale scriteriata violenza ambientale, trasgredente qualsiasi norma, regolamento, legge vigente per tali circostanze eppure portata fin quasi all’inevitabile. Come rimarca il Comitato, il Parco Nazionale dello Stelvio deve tornare ad essere l’integerrimo garante di asset naturalistici inestimabili e certi scempi non dovranno più essere ripetuti, altrimenti non ha veramente più senso che esista un Parco, lassù; Regione, Provincia, Comune, Associazioni insieme al Parco stesso devono lavorare all’unisono ad una tavola rotonda per ripristinare il danno arrecato, affinché la rinaturalizzazione e la bonifica del Lago Bianco avvenga con metodi, tempi e dettagli certi ed inoppugnabili. Non ci sono alternative.

[Foto di Fabio Scola, tratta dalla pagina Facebook “Salviamo il Lago Bianco (Passo Gavia).]
In secondo luogo, è stato bello constatare che se pure a volte ci si lascia prendere dalla convinzione che certi interventi tanto impattanti e degradanti imposti alle nostre montagne siano in qualche modo motivati dalla volontà e dal consenso di una “maggioranza” turistica, speso presunta dai soggetti che promuovono quegli interventi, in verità sempre più persone, residenti in montagna o altrove, villeggianti abituali, turisti occasionali, frequentatori e appassionati in vari modi dei monti, si rendono ormai conto che certe cose non vanno più fatte, certe opere, certi progetti certe idee sullo “sviluppo” turistico ma non solo delle montagne non devono più essere prese in considerazione perché non è più il tempo di farlo, non è più il mondo nel quale tali azioni possano essere ammesse e accettate. È una maggioranza sempre più assoluta ma spesso silente e frequentate i luoghi montani meno turistificati, per questo meno visibile rispetto a quella parte minoritaria che invece, ad esempio, affolla insulsi ponti tibetani, si mette in coda alle funivie e inonda i social media di banali selfies senza nemmeno sapere il luogo nel quale stanno. Una minoranza per tutto ciò e per il resto di affine più rumorosa, quindi facilmente strumentalizzabile da chi vuole imporre alle montagne la turistificazione più bieca e impattante – ma minoranza: e lo sarà sempre di più, anche grazie all’opera esemplare dei ragazzi del Comitato “Salviamo il Lago Bianco” e di tutta la maggioranza forse silente ma che ad esempio ieri sera ha riempito al massimo la Sala Besta della Banca Popolare di Sondrio, dove si è svolto l’incontro, trattenendosi poi dopo la fine per manifestare il proprio appoggio e il consenso alla battaglia per il Lago Bianco e per qualsiasi altro territorio montano (ma non solo) così deprecabilmente minacciato e assaltato.

[Il Lago Bianco lo scorso autunno, sovrastato dal Corno dei Tre Signori, in una foto tratta dalla pagina Facebook “Salviamo il Lago Bianco (Passo Gavia)”.]
Dunque, come detto, il “cammino” a difesa del Lago Bianco continua e continuerà fino a che la meta finale suddetta sarà raggiunta: e speriamo di essere sempre di più a condividere quel cammino, sempre più attivi, sempre meno silenti, perché in questo modo i risultati si ottengono e anche le iniziative più scellerate devono fare i conti con la realtà effettiva delle cose, con la logica e con la giustizia. Camminiamo per ciò tutti insieme, per il bene delle nostre montagne, del loro futuro e del futuro di tutti noi.

Per leggere nella sua interezza il post sulla serata di Sondrio pubblicato dal Comitato “Salviamo il Lago Bianco” cliccate sull’immagine in testa a questo articolo, e ovviamente seguite la pagina del Comitato per restare aggiornati sulla vicenda.

A Sondrio, questa sera

Questa sera io e altri prestigiosi amici saremo qui ⇑, e spero che potrà esserci anche chiunque sia di zona o in zona: tutti insieme in difesa del Lago Bianco del Passo di Gavia, fino a quando il cantiere che ne ha sfregiato le rive sarà inequivocabilmente chiuso e l’ultimo filo d’erba strappato sarà ricresciuto. Per il bene del Lago Bianco e di ogni altro luogo minacciato da progetti e opere così scriteriate e devastanti.

A stasera!

Una bella notizia dal Lago Bianco – anche se…

È una bella notizia quella dello stralcio dei lavori al Lago Bianco del Passo di Gavia, uno dei progetti più devastanti e formalmente delinquenziali che si siano mai visto in atto sulle nostre montagne. Inutile affermarlo che lo sia, anche per come dimostri che di fronte a tali scelleratezze non bisogna mai restare zitti. Mai. Bisogna sempre denunciare, accusare, attivarsi per la difesa dei nostri territori montani e non, quando assaltati in modi così ignobili, e del loro futuro – che è il nostro futuro, sia chiaro. Davide può sconfiggere Golia, come già altri hanno denotato al riguardo, anche quando Golia si fa forte di una prepotenza politica che si permette di storcere il proprio potere amministrativo per adattarlo ai biechi tornaconti perseguiti alla faccia di chiunque altro: montagne, ambiente, natura, comunità.

È una notizia bella, sì, ma non bellissima, e lo affermo non perché voglia fare il pessimista ad oltranza. Semmai perché trovo comunque sconcertante che si sia potuti arrivare fino a questo punto, che si sia in ogni caso cagionato un danno così tremendo ad un territorio prezioso e delicatissimo quale è quello del Lago Bianco prima di riuscire a bloccare i lavori, che degli enti politici locali si siano permessi di danneggiare il territorio ad essi affidato in gestione in barba non solo alle leggi vigenti ma pure a qualsiasi buon senso, a qualsiasi rispetto e sensibilità verso le (loro) montagne, a qualsivoglia etica, che (cosa forse più grave di tutte) il tutto sia avvenuto con il silenzio-assenso di un parco nazionale – dello Stelvio nel suo settore lombardo, naturalmente – il quale ha lasciato che in una zona di massima tutela del proprio territorio venissero eseguiti dei lavori così devastanti per uno scopo tanto insostenibile. Infine, è sconcertante che si sia dovuto impegnare uno sparuto gruppo di semplici cittadini certamente appoggiati dal consenso di molti altri ma in fondo piccoli Davide contro un Golia che, in buona sostanza, si è fatto forte anche dell’omertà di tanti altri soggetti che avrebbero potuto e dovuto parlare di fronte a quanto vedevano accadere al Lago Bianco e invece, evidentemente, hanno preferito voltarsi dall’altra parte e starsene zitti. Un atteggiamento indegno, non c’è altro da aggiungere.

Tuttavia, ribadisco, questa è una bella notizia per come rappresenti un caso esemplare da imitare ovunque vi siano territori di pregio minacciati da progetti e opere spregevoli. Mai stare zitti, sempre denunciare e chiedere conto ai responsabili delle loro scriteriate azioni, sempre! Per ciò, e per quanto ho osservato fino a qui, questa bella notizia diventerà bellissima, in modo totale e compiuto, quando altrettanto compiuta sarà la rinaturalizzazione delle rive del Lago Bianco (nella speranza che alcuni danni perpetrati non siano irreparabili), quando si chiederà pienamente conto delle responsabilità e dell’etica politica di chi ha permesso i lavori e quando l’esempio del Lago Bianco diventerà la norma per ogni vicenda simile in corso o in sviluppo sulle nostre montagne.

Per tutto questo, e per approfondire ancora di più e meglio la questione e il suo portato, ci vediamo giovedì 2 maggio alle ore 20.45 a Sondrio, come riportato nella locandina qui sotto. Un incontro che, alla luce degli ultimi aggiornamenti del “caso Lago Bianco”, assume un valore ancora più emblematico e al quale è veramente importante partecipare.

P.S.: qui trovate tutti gli articoli che ho dedicato alla vicenda del Lago Bianco.

Giovedì 2 maggio a Sondrio per il Lago Bianco (e per tutte le nostre montagne!)

Giovedì prossimo, 2 maggio, potrò fare una cosa alla quale tengo veramente molto e ne sono alquanto felice: sostenere la causa in difesa del Lago Bianco del Passo di Gavia dal devastante progetto sciistico che lo interessa. A Sondrio, alle 20.45, nell’incontro organizzato dal Circolo Culturale “Oltre i Muri” presso la Sala Besta della Banca Popolare di Sondrio, nel centro del capoluogo valtellinese, insieme ad altri prestigiosi relatori. Trovate i dettagli nella locandina qui sopra riprodotta, cliccateci sopra per ingrandirla.

Credo sia un appuntamento estremamente significativo e importante: quanto è stato fatto al Lago Bianco rappresenta uno degli assalti più assurdi e demenziali, ma per certi aspetti anche delinquenziali, portati alle nostre montagne, peraltro in un luogo meraviglioso, dotato di altissime valenze ecologiche e naturalistiche, posto nella zona di massima tutela del Parco Nazionale dello Stelvio. Un caso emblematico che pone moltissime domande alle quali devono essere date risposte chiare e inequivocabili. Giovedì, a Sondrio, proveremo a fornirle e far comprendere non solo cosa di tanto grave è successo al Gavia ma anche, e soprattutto, cosa non deve e non dovrà più accadere.

Segnatevi l’appuntamento: se siete di zona o in zona, mi auguro vorrete partecipare e, anche così, dare sostegno alla causa in difesa del Lago Bianco, un gioiello alpino inestimabile che non possiamo permetterci di perdere. Grazie!

P.S.: iscrivetevi al gruppo Facebook “Salviamo il Lago Bianco“!

P.S.#2: invece qui trovate tutti gli articoli che ho dedicato alla vicenda del Lago Bianco.