Quando sento o leggo ancora, alla radio o sul web – e ne leggo e sento continuamente, al riguardo (non oso immaginare alla TV, che fortunatamente non guardo) – quelli di destra che dicono «Aaaaaah, la SINISTRA!» e «I COMUNISTI!», e poi quelli di sinistra che dicono «Aaaaaah, la DESTRA!» e «I FASCISTI!», e poi guardo il calendario e leggo, in alto “Anno 2020”, e poi ci penso un attimo, ma solo un attimo dacché non serve di più, inesorabilmente mi si forma in mente la solita immagine: due gruppetti (numerosi, invero) di mocciosi tanto cresciuti quanto un po’ tardi che, mentre alla loro età dovrebbero ormai divertirsi con giochi e passatempi più evoluti, già “da grandi”, oppure passare più tempo a studiare, magari, invece ancora si fronteggiano beccandosi e sostenendo che le biglie degli uni sono più belle, grosse e colorate di quelle degli altri e viceversa.
Così poi, altrettanto inesorabilmente, mi metto a canticchiare quella solita, sublime canzoncina che fa così:
Della astrologia, cioè di quella che giudica le cose future, è pazzia parlare; o la scienza non è vera, o tutte le cose necessarie a quella non si possono sapere, o la capacità degli uomini non vi arriva; ma la conclusione è, che pensare di sapere el futuro per quella via è uno sogno. Non sanno gli astrologi quello dicono, non si appongono se non a caso; in modo che se tu pigli uno pronostico di qualunque astrologo, e di uno di un altro uomo fatto a ventura, non si verificherà manco di questo che di quello.
A volte, a vedere certe cose, ammetto di soffrire della “sindrome impulsiva da riabilitazione di Vanna Marchi e del Mago do Nascimento”, per la quale mi passa inopinatamente per la testa di non credere la figura in questione così bieca e dunque di ridarle qualche “credito”: ma non perché non fosse effettivamente tanto bieca e farabutta, quanto perché vi sono altri personaggi che si impegnano parecchio a imitarne le gesta, nel principio, e almeno la Marchi un po’ di galera e un certo sputtanamento pubblico li ha vissuti. Inoltre, è bene ricordare che, per riuscire a vendere rametti di edera spacciandoli per potenti amuleti magici, ci vogliono due cose fondamentali: una gran faccia tosta da una parte e un’altrettanta gran coglionaggine dall’altra (parte dello schermo, tra il suo pubblico, sì).
Ecco, probabilmente l’avrete visto girare sul web il video lì sopra, che ritrae uno dei più noti rappresentanti di quella categoria di ciarlatani che si spaccia per “astrologi”. Bene, pure al di là dell’episodio in questione, per certi aspetti quelli come lui sono anche peggio di Wanna Marchi, fosse solo per come occupino ignobilmente ampi spazi su canali televisivi pubblici o su giornali vari – spazi, peraltro, che qualsiasi altra persona senza fisime divinatorie ma con motivazioni serie potrebbe acquistare solo dietro cifre esorbitanti. Ed è inutile chiedersi il perché un tal “potente” e “celebrato” “astrologo” (virgolette ovunque, già) non abbia saputo prevedere la catastrofe del coronavirus nel fare le previsioni sull’anno in corso: semplicemente perché non ne è capace, di prevedere una cosa pur così grande né alcunché d’altro. Perché è un imbonitore la cui unica dote, evidentemente, è quella di vendere il fumo facendo credere che sia arrosto, e basta.
Al punto che lui e quelli come lui godono di pubblici di centinaia di migliaia di persone, nonostante siamo nell’anno 2020, terzo millennio d.C., e siamo (diciamo di essere) Sapiens – addirittura Sapiens Sapiens, per alcuni. Ma il principio valido per Wanna Marchi vale anche in questo caso e in ogni altro simile: ci vuole sì un imbroglione capace di dire delle grandi panzane facendole credere vere (e facendosi pagare per questo), ma soprattutto ci vuole un pubblico talmente idiota da pendere dalle sue labbra e avere fede nelle sue “divinazioni”, giustificandogli così pure i soldi guadagnati. E, appunto, il principio sarebbe lo stesso anche nelle conseguenze: solo che a Wanna Marchi il sigillo della truffatrice farabutta glielo hanno attaccato addosso, giustamente, a certi altri no. Ingiustamente, a mio parere.
Posto che, sia chiaro, non sto assolutamente dicendo che l’astrologia non sia una materia a cui si possa dare credito, se si vuole dargliene (io no, non voglio, almeno nei termini in cui viene elaborata comunemente, ma è la mia opinione), tuttavia che sia un ambito evidentemente fin troppo attrattivo – con alcuni altri affini – per certi clamorosi imbroglioni, e che sia tale in primis per colpa di chi vi dà credito in modi ridicolmente stupidi (grazie ai quali i primi fanno pure parecchi soldi, ribadisco), questo sì, li dico e lo ripeto. Ecco.
[Immagine tratta da qui. Cliccateci sopra per sapere chi raffigura.]Ora, per carità, lo dico subito e ci tengo a rimarcarlo, sono una persona razionale e razionalista, anzi per molti versi scientista, dunque non credo per nulla e mai crederò, nemmeno sotto tortura, a tutte quelle ridicole panzane che vanno dagli oroscopi in là, maghi, cartomanti, fattucchiere, malefici, incantesimi, miracoli, malocchi, esorcismi, sortilegi e via dicendo.
Tuttavia, per ipotesi assurda, se ci credessi, se fossi tanto stolto e mentalmente imbarbarito da crederci, ecco, mi verrebbe da consultare un “mago” o figura simile di “buona reputazione” per chiedergli numi, e magari rimedi, a qualche bizzarro “sortilegio” i cui effetti da tempo rilevo e subisco. Ad esempio, per dirne uno: sono nel mio studio, lavoro alle mie cose da qualche ora, tutto è tranquillo, nessuno mi disturba e il telefono non squilla; poi, per ovvie ragioni fisiologiche (lo so, vi parrà strano ma anch’io devo espletarle, ogni tanto), devo andare in bagno. Ci vado ed esattamente dall’istante successivo a quando non posso muovermi da lì, per altrettante intuibili ragioni, suona il telefono o il citofono. Mai qualche secondo prima o dopo, così che pur affrettandomi possa rispondere, mai. Sempre durante. Sempre.
Ma che diamine?! Perché succede sempre così?
Anche ieri, per dire: durante il tempo che ho dedicato al lavoro sono andato due volte in bagno. E due volte, nel mentre che ci stavo, è suonato il telefono.
Ecco.
Insomma, è un peccato, per la categoria magico-cartomantica (si dirà così?), che io non creda affatto alle loro cose. Altrimenti qualche loro “associato” potrebbe spillarmi un bel tot di denaro, affibbiandomi un “potente talismano” ad hoc. D’altro canto, nel corrente anno 2020, ventunesimo secolo, terzo millennio del calendario gregoriano, a pochi anni dallo sbarco dell’uomo su Marte, dai computer quantistici e con buona pace dell’intelligenza e della razionalità, mi sembra che alla suddetta categoria non manchino affatto clienti e guadagni, almeno nelle italiche terre. Loro possono certamente fare a meno di me, io devo certamente ricordare di mettere il telefono in modalità “occupato”, quando ho altro di inderogabile da fare. Già.
Eh no! Niente da fare, “caro” Grande Fratello che governi il web e profili tutti quelli che ci navigano… tranne lo scrivente!
Perché dopo avermi rifilato pubblicità di improbabili e ridicoli gadget religiosi, dopo averci provato con articoli riservati a persone di età ben maggiore della mia con relative “problematiche” di salute, come montascalea poltroncina e sospensori, dopo i numerosi inviti a eventi di sex dating, ora è la volta – nella mia casella email – di FORTE LOVE – Fail safe patogeno femminile (?).
“Femminile”, già.
Nulla da fare, appunto. Evidentemente non ce la fanno, quei profilatori a profilarmi.
Oppure, “esimio” Grande Fratello, potrebbe anche essere che abbiano bisogno di ferie, no?
Be’, intanto io attendo fiducioso nuove mirabolanti e dissonanti promozioni. Ecco.
P.S.: peccato, però! A metà prezzo, era una bella occasione.