La stagione è salva!

Ciò che si afferma nel titolo di questo articolo, quale compendio dei suoi contenuti, trovo che sia veramente interessante e altrettanto significativo (ne trovate un riassunto qui).

«La neve artificiale salva la stagione».

Passatemi il paragone “forte” (chiedo venia), ma è un po’ come dire che praticando nove rapporti sessuali su dieci con bambole gonfiabili la razza umana sia salva.

E se «La situazione sulle Alpi è ottima» (cosa detta prima delle nevicate di queste ore, la cui entità peraltro è tutta da verificare), di sicuro ci sarà qualcuno che trova la “situazione” con le bambole suddette similmente “ottima”. Basta crederci, ecco.

Per la cronaca, e stando alle ultime stime disponibili, l’Italia è tra i paesi alpini più dipendenti dalla neve artificiale con il 90% di piste innevate artificialmente, seguita da Austria (70%), Svizzera (50%), Francia (39%). La percentuale più bassa è in Germania, con il 25%. (Fonte qui.) Di contro, secondo i dati dell’ultimo bollettino di Arpa Lombardia sulle riserve idriche, pubblicato il 28 dicembre, sulle montagne mancano 426 milioni di metri cubi di acqua del manto nevoso, il 34,6% in meno della media (fonte qui).

La stagione è “salva”, già. E lo sono anche i produttori di bambole gonfiabili, bontà loro.

Ma le montagne intorno? Sono salve?

P.S.: sul tema ne ho scritto anche qui.

Neve artificiale e bambole gonfiabili

Per quanto riguarda gli interventi che mirano al potenziamento delle funzionalità della skiarea, un progetto in via di completamento è il nuovo bacino di circa 60mila m3 che garantirà per la stagione invernale entrante l’innevamento artificiale delle piste. Si tratta di un ulteriore tassello in un piano di interventi che permette ad ora la copertura con cannoni ed aste del 95% del comprensorio sciistico.

Ogni qual volta leggo notizie del genere (il brano lì sopra fa riferimento a una nota località sciistica lombarda), che parlano di impianti di innevamento artificiale e di percentuali delle piste coperte dalla neve prodotta dai cannoni, inesorabilmente – ma sul serio, cioè non per una forma di sarcasmo consapevole ma proprio per il prodotto della più spontanea inventiva – mi si formula in mente l’immagine della hall di una casa d’appuntamenti con 100 “operatrici” a disposizione dei clienti, delle quali 5 sono floride ragazze in carne e ossa e 95 sono bambole di plastica, apparentemente carine ma in verità nemmeno troppo fedeli alle originali umane, e mentre un tempo i clienti avrebbero aborrito queste seconde – nel caso fossero state disponibili – pretendendo assolutamente le prime, oggi che delle operatrici in carne e ossa non se ne trovano quasi più i clienti che entrano nel postribolo mostrano di gradire anche le riproduzioni in plastica, ormai immemori di come andavano le cose con le donne “vere” e insensibili a quel piacere in estinzione ma meramente smaniosi di godere del servizio per il quale hanno pagato nonostante offra ben poco di realmente eccitante. Il tutto sotto gli occhi del tenutario del postribolo, che guarda la scena con quello sguardo un po’ torvo di chi sa che per il momento se la può cavare ancora, grazie a clienti così malleabili e noncuranti, ma che per il futuro si dovrà inventare qualche nuovo escamotage per far soldi dato che quello in corso non durerà ancora tanto perché la plastica si usura, si rompe, l’uso reiterato annoia, rimpiazzare quelle danneggiate costa sempre di più…

Ecco, mi viene in mente un’immagine del genere, a leggere quelle notizie.

Chissà come mai.

P.S.: a dire il vero questa mia immagine non è poi così fantasiosa, visto che esistono già dei bordelli di bambole gonfiabili che, a quanto pare, hanno anche un certo successo. Proprio come accade con la neve finta, già!

Una gran bella guida

Quella della Dol dei Tre Signori è la guida più bella che abbia mai visto dai tempi di Gloria.

Sarà, ma personalmente sono sicuro che se il grande Johnny Dorelli si ritrovasse tra le mani la nuova guida Dol dei Tre Signori, esclamerebbe qualcosa del genere – e pure la signora Gloria si ritroverebbe d’accordo con lui!

Be’, a tutti quelli che non sono così fortunati da essere Johnny Dorelli ma, di contro, hanno la fortuna di saper godere di meravigliose camminate in contesti paesaggistici spettacolari come quelli che sa offrire il territorio della Dorsale Orobica Lecchese, ricordo che la guida, voluta dalla rivista “Orobie” e curata da Sara Invernizzi, Ruggero Meles e dallo scrivente, è in edicola dal 15 dicembre (11,50 Euro più il costo del giornale) con i quotidiani del Gruppo Sesaab: prima insieme a “L’Eco di Bergamo”, poi sarà la volta degli altri, a cominciare a marzo con “La Provincia di Lecco” e a seguire con le edizioni di Como e Sondrio.

Per informazioni e nel caso – probabile! – che nella vostra edicola di riferimento il volume risulti esaurito, scrivete a abbonamenti@ecodibergamo.it oppure telefonate allo 035.358.899. Per saperne di più sulla guida, invece, cliccate qui.

(L’immagine di Gloria Guida è tratta da qui, quella di Johnny Dorelli da qui.)

Il “politically correct”, quello vero

Dunque, riguardo a Greta Thunberg – ma riguardo a lei indirettamente, semmai più direttamente nei confronti delle iniziative di protesta in generale contro l’inerzia dei politici verso la situazione climatica del pianeta – a quanto pare sta funzionando così: quelli che si dicono contro i “poteri forti” e le “lobby”, e per questo si definiscono “non politically correct”, danno contro a una ragazzina – ovvero a ciò che ella simboleggia, rappresenta e al messaggio di cui si fa portavoce – che protesta contro i governi mondiali, cioè i suddetti “poteri forti”, e siccome è sostenuta da un ampio schieramento civico bipartisan internazionale, la definiscono “politically correct”.

Lei, non loro.

Mentre costoro, che – pensate un po’ che strano! – sono parte del potere in posizione di governo (politico e ideologico) dunque forte, dando contro alla ragazzina che dà contro ai “poteri forti” (quindi anche contro di loro, evidentemente), finiscono per diventare complici non solo dei “poteri forti” (di cui infatti fanno parte e che fingono di contrastare, appunto) ma pure di tutto quel sistema che, in molteplici modi, sta guastando irreparabilmente il clima e distruggendo il nostro pianeta. Dunque chiedere di fare qualcosa per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici, è “politically correct”, per ciò “roba deprecabile”, “ignobile”, da attaccare in ogni modo. Infatti, non a caso, quelli se ne guardano bene dal dire e soprattutto dal (cominciare a) fare qualcosa al riguardo, così sostenendo e patrocinando il sistema che, ribadisco, sta distruggendo la Terra.

Poi sono gli altri quelli “politically correct”! Come no!

È un po’ come quelli che dicono che la colpa delle violenze sessuali non è degli stupratori ma delle ragazze che indossano la minigonna. Ma certo! Sono loro le criminali tentatrici perverse immorali eh, mica quei “poveri” stupratori!

Ecco. Giusto per farvi riflettere su che razza di dementi comandino in molti casi questo nostro mondo contemporaneo e su quanta gente non perda occasione per togliere qualsiasi dubbio riguardo alla sua reale, infima natura.
Altro che fake news, qui ormai siamo al fake world, e ci siamo dentro tutti.

(In testa al post: immagine tratta dalla pagina facebook di Mariagrazia Midulla.)

Sondaggio: Greta, i “Venerdì per il futuro”, le manifestazioni, gli appelli… e ora?

Ma secondo voi, a fronte delle manifestazioni dei Fridays for Future in tutto il mondo, e a prescindere dalla loro forma ma stante l’imprescindibile e fondamentale sostanza (ovvero importanza) del messaggio trasmesso, quanto tempo impiegheranno i politici per fornire valide risposte e mettere finalmente in atto azioni realmente efficaci (e non meri palliativi, come quasi sempre accaduto fin ad ora) al fine di contenere i cambiamenti climatici e i gravi danni relativi su scala globale? Giorni, mesi, anni? Non risponderanno realmente mai? Sotto sotto se ne fregano altamente della questione oppure li tocca ma non sanno nemmeno a che santo votarsi?

Insomma, per essere chiari:


Votate votate votate! Che mica siamo a Sanremo col “televoto”, qui!