Ma… (sapete, io non guardo la tivvù, dunque non so) dite che il tizio qui sopra avrà nuovamente il coraggio di andare in tivvù a sproloquiare scempiaggini oroscopare, ora che viene il periodo “consono” ad esse, nonostante la figura di me**a in quel video fissata a imperitura memoria? E dite pure che, malgrado la suddetta maleodorante figura (macroscopica ma in effetti una tra innumerevoli), ha continuato a trovare e ancora troverà persone pur (formalmente) dotate di intelletto che gli daranno credito, per di più così garantendogli laute entrate finanziarie? Cioè, in generale, dite che pur se ormai siamo quasi nell’anno 2021 – duemilaventuno – ancora c’è gente che crede agli oroscopi e, soprattutto, a tutta questa ridicola risma di astrologi-oroscopari del menga?
P.S.: ve l’avevo detto che sarebbero state domande assolutamente insensate! Eh!
[Foto di nvodicka da Pixabay, elaborata da Luca.]Alla cortese attenzione del Centro XXXXXXXXXXXXXX
Spett.le Centro Meteorologico,
nel panorama a dir poco desolante, se non irritante, che presenta la meteorologia italiana intesa come categoria scientifico-professionale (comprendendo dunque chiunque si presenti come appartenente e affine ad essa), devo ammettere che voi siete da annoverare in generale tra i meno peggiori, quantunque anche le vostre previsioni pecchino spesso di imprecisioni più o meno marcate. Tuttavia – e vengo al nocciolo della questione che voglio denotare in questa mia missiva – non posso evitare di chiedervi e contestarvi ciò: posta appunto l’apprezzabile serietà di cui godete rispetto a tanti altri servizi meteorologici, perché continuate a fornire sui media bollettini che vanno oltre le 48 ore? Per soldi? Per ostentazione di bravura? Perché ve lo chiedono e non avete il coraggio di dire di no?
Eppure dovreste sapere benissimo – come sa bene chiunque abbia una pur minima cognizione della scienza meteorologica – la regola ineluttabile in tal senso: il bollettino meteorologico nelle 24 ore è una previsione, nelle 48 ore è una mera supposizione, oltre le 48 ore è pura divinazione. Oltre ancora si è ormai nella fantascienza. Perché dunque diffondere bollettini che nella gran parte dei casi – ovvero ogni qual volta la situazione del tempo atmosferica non sia manifestamente stabile, come nel caso degli anticicloni di blocco invernali, ad esempio – si rivelano errati o quanto meno assai imprecisi? Che senso ha? Non capite che ne va della vostra credibilità e, dunque, della serietà prima menzionata?
Pensateci, sul serio. Già la meteorologia, scienza bellissima e affascinante, è diventata una specie di teatrino dell’assurdo, con i troppi parvenu che pretendono di maneggiarla diffondendo previsioni che, se tirassero a indovinare, le azzeccherebbero ben di più. Se vi mettete pure voi, ad alimentare il degrado meteorologico antiscientifico – e sono certo che non vorreste mai agire in tal senso – tanto vale far da sé e usare una monetina con il Sole su un lato e le gocce di pioggia dall’altro, tirarla e comportarsi di conseguenza. Ribadisco, la probabilità previsionale non ne verrebbe affatto diminuita, anzi, per giunta con gran risparmio di modelli matematici, satelliti, supercomputer e quant’altro. Tutti strumenti basati sulla logica, d’altro canto, cioè su qualcosa di completamente antitetico all’incidentale casualità che traspare dai vostri bollettini.
Ecco, questo è quanto.
Ringraziando per l’attenzione che riporrete nella presente, porgo niente affatto prevedibili (visto quanto asserito) saluti cordiali.
Su un canale, le previsioni del tempo di un noto servizio meteorologico dicono che venerdì ci sarà assenza di pioggia.
Nemmeno dieci minuti dopo, su un diverso canale radio: le previsioni del tempo di un altro noto servizio meteorologico dicono che venerdì ci saranno piogge diffuse.
Ecco perché io sostengo, ormai da tempo (clic), che tra le previsioni del tempo – soprattutto quelle oltre le 48 ore – e l’oroscopo non c’è più nessuna differenza. Sono entrambi pseudo-divinazioni buttate lì a casaccio alle quali credere fa fare delle gran figure da sciocchi.
Al proposito, fatemi citare il sempre sublime Ambrose Bierce:
Tempo (s.m.). Il clima del momento, permanente argomento di conversazione fra persone che in realtà non se ne interessano affatto, ma hanno ereditato la tendenza a parlarne da antenati arborei per i quali, non avendo essi l’abitudine di portare abiti, si trattava di una cosa estremamente importante. L’istituzione di centri meteorologici nazionali e l’efficienza con cui continuano a propalare le loro abituali menzogne dimostra che persino i governi sono sensibili ai condizionamenti ereditari che ci provengono dai nostri progenitori della giungla.
Della astrologia, cioè di quella che giudica le cose future, è pazzia parlare; o la scienza non è vera, o tutte le cose necessarie a quella non si possono sapere, o la capacità degli uomini non vi arriva; ma la conclusione è, che pensare di sapere el futuro per quella via è uno sogno. Non sanno gli astrologi quello dicono, non si appongono se non a caso; in modo che se tu pigli uno pronostico di qualunque astrologo, e di uno di un altro uomo fatto a ventura, non si verificherà manco di questo che di quello.
A volte, a vedere certe cose, ammetto di soffrire della “sindrome impulsiva da riabilitazione di Vanna Marchi e del Mago do Nascimento”, per la quale mi passa inopinatamente per la testa di non credere la figura in questione così bieca e dunque di ridarle qualche “credito”: ma non perché non fosse effettivamente tanto bieca e farabutta, quanto perché vi sono altri personaggi che si impegnano parecchio a imitarne le gesta, nel principio, e almeno la Marchi un po’ di galera e un certo sputtanamento pubblico li ha vissuti. Inoltre, è bene ricordare che, per riuscire a vendere rametti di edera spacciandoli per potenti amuleti magici, ci vogliono due cose fondamentali: una gran faccia tosta da una parte e un’altrettanta gran coglionaggine dall’altra (parte dello schermo, tra il suo pubblico, sì).
Ecco, probabilmente l’avrete visto girare sul web il video lì sopra, che ritrae uno dei più noti rappresentanti di quella categoria di ciarlatani che si spaccia per “astrologi”. Bene, pure al di là dell’episodio in questione, per certi aspetti quelli come lui sono anche peggio di Wanna Marchi, fosse solo per come occupino ignobilmente ampi spazi su canali televisivi pubblici o su giornali vari – spazi, peraltro, che qualsiasi altra persona senza fisime divinatorie ma con motivazioni serie potrebbe acquistare solo dietro cifre esorbitanti. Ed è inutile chiedersi il perché un tal “potente” e “celebrato” “astrologo” (virgolette ovunque, già) non abbia saputo prevedere la catastrofe del coronavirus nel fare le previsioni sull’anno in corso: semplicemente perché non ne è capace, di prevedere una cosa pur così grande né alcunché d’altro. Perché è un imbonitore la cui unica dote, evidentemente, è quella di vendere il fumo facendo credere che sia arrosto, e basta.
Al punto che lui e quelli come lui godono di pubblici di centinaia di migliaia di persone, nonostante siamo nell’anno 2020, terzo millennio d.C., e siamo (diciamo di essere) Sapiens – addirittura Sapiens Sapiens, per alcuni. Ma il principio valido per Wanna Marchi vale anche in questo caso e in ogni altro simile: ci vuole sì un imbroglione capace di dire delle grandi panzane facendole credere vere (e facendosi pagare per questo), ma soprattutto ci vuole un pubblico talmente idiota da pendere dalle sue labbra e avere fede nelle sue “divinazioni”, giustificandogli così pure i soldi guadagnati. E, appunto, il principio sarebbe lo stesso anche nelle conseguenze: solo che a Wanna Marchi il sigillo della truffatrice farabutta glielo hanno attaccato addosso, giustamente, a certi altri no. Ingiustamente, a mio parere.
Posto che, sia chiaro, non sto assolutamente dicendo che l’astrologia non sia una materia a cui si possa dare credito, se si vuole dargliene (io no, non voglio, almeno nei termini in cui viene elaborata comunemente, ma è la mia opinione), tuttavia che sia un ambito evidentemente fin troppo attrattivo – con alcuni altri affini – per certi clamorosi imbroglioni, e che sia tale in primis per colpa di chi vi dà credito in modi ridicolmente stupidi (grazie ai quali i primi fanno pure parecchi soldi, ribadisco), questo sì, li dico e lo ripeto. Ecco.