Land (&) art

Che cosa è l’arte, signore? È la natura concentrata.

Così scrive Honoré de Balzac nelle Illusioni perdute: e se una tale affermazione la si può facilmente contestualizzare alla rappresentazione artistica dell’ambiente naturale – o del “paesaggio”, ma il termine non sarebbe corretto, come sapete – così come altrettanto facilmente si può trovare Natura e paesaggio in opere artistiche anche non figurative, meno facile risulta fare l’opposto: trovare concentrazione di arte nella Natura. O, per meglio dire, nel territorio naturale che sia stato antropizzato, nel quale l’uomo sia intervenuto elaborandone la morfologia e la geografia – e dunque ove lo abbia fatto senza guastare e dissestare lo stato di fatto naturale precedente.

[Sol Lewitt, Wall Drawing 565, 1988; immagine tratta da qui.]
[Vigneti nella regione del Markgräflerland, Baden-Württemberg, Germania; immagine tratta da Google Maps.]
Tuttavia, quando di arte nella Natura se ne possa trovare, nel senso di opera umana in armonia con il territorio naturale e quindi, a suo modo, espressione anche estetica oltre che architettonica, tecnica, ecologica eccetera, allora probabilmente avremo la fortuna di godere d’un luogo che, come la migliore opera d’arte, soddisfa la nostra ricerca del “bello” e ci fa stare bene in esso. Che sono poi condizioni tra quelle fondamentali per le quali la relazione tra l’uomo e i luoghi abitati e vissuti raggiunge il suo apice e rende quella parte di mondo un “bel” posto. In fondo i “bei paesaggi” sono proprio questi: luoghi la cui bellezza non la cogliamo e ammiriamo solo fuori ma ce la sentiamo dentro di noi.

L’arte può redimere l’uomo?

Mi chiedevo se un’opera d’arte può essere uno strumento di redenzione. Insomma, uno fa un sacco di cose orribili, ma poi ecco che ti esce fuori con un capolavoro. Dio considera questo capolavoro sufficiente alla redenzione? Vai a sapere. Se Hitler, mi chiedevo, dopo tutto quello che aveva fatto, fosse saltato fuori con un’opera d’arte eccezionale, dello stesso livello della Cappella Sistina, il padre eterno gli avrebbe potuto concedere qualche sconto di pena? La mia risposta era no. L’arte non ha questo potere sovrannaturale. L’arte è fatta per gli uomini, a Dio dell’arte non frega nulla.

(Maurizio Cattelan, in Francesco BonamiMaurizio Cattelan. Autobiografia non autorizzata, Mondadori, collezione “Strade Blu”, 1a ediz.2011, pag.107.)