
Stelle luccicanti, l’Orsa Maggiore dominante come non mai.
Temperatura piacevolmente fresca.
Silenzio.
Quiete assoluta.
Pace.
Già, “pace”.
Questi placidissimi momenti serali di contemplazione della Natura mi sembrano ancora più preziosi e necessari, di questi tempi.
Se penso alla realtà del nostro mondo, sempre più in preda al volere e al potere di figure ambigue, bieche, subdole, l’unica pace a cui penso e che mi pare possibile è solo questa, offerta dalla Natura.
La Natura che «resta sempre» quando non ci resta altro di buono, come scriveva Whitman, nella quale cercare sollievo dalle tante cose che nel mondo non vanno per il verso giusto, soprattutto non vanno verso quella “pace” che tanti invocano ma, forse, nella quale pochi credono.
O nessuno, seriamente.
D’altro canto, a leggere la storia, ci si rende conto che questo nostro mondo, gli stati cui facciamo parte, le nostre società e, per diversi aspetti, i meccanismi che le regolano, sono nati e si sono evoluti nei secoli in gran parte grazie alle guerre. E come possiamo pensare veramente di costruire la “pace” se siamo stati forgiati dalle guerre e dai loro effetti?
Siamo come il bambino che in tenera età già parla con un linguaggio scurrile perché lo usano a casa i suoi genitori: sarà ben difficile fargli capire che non deve parlare in tal modo se il suo modello è quello, dunque se è ciò che in base al proprio giudizio “naturale” ritiene corretto.
Ma è una “natura” distorta, la sua.
Come spesso è distorta la natura che la nostra civiltà manifesta, la cosiddetta natura umana.
Un ossimoro, a pensarci bene.
Forse è proprio questo il motivo per il quale la percepiamo e apprezziamo così facilmente nel mondo naturale, la pace.
Perché non l’abbiamo dentro di noi e dunque la agogniamo lì, senza sapere come raggiungerla. O senza averne la capacità, noi figli “naturali” e ostaggi congeniti della nostra stessa bellicosa storia.
Pace (s.f.). Nel diritto internazionale, si definisce così un periodo di inganni reciproci compreso fra due fasi di combattimento aperto.
[Ambrose Bierce, Dizionario del Diavolo, 1a ed. 1911.]






