
Facebook ha oggi circa 2,5 miliardi di utenti, Instagram circa 1 miliardo, WhatsApp 1,6 miliardi. Youtube ne ha circa 2 miliardi, WeChat 1,6 miliardi. La popolazione mondiale è attualmente di circa 7,7 miliardi di persone. Mentre osserviamo la pagliuzza di una economia di rete dai tratti ormai chiaramente monopolistici, impossibili da risolvere senza scelte di rottura, per altro previste dalle attuali leggi del mercato occidentale, sfugge a molti, e in special modo alla politica americana, la trave ben conficcata nel nostro occhio planetario. Quella secondo la quale Internet, un sistema nato e ottimizzato per decentralizzare i contenuti e che funziona egregiamente solo quando gli ambiti digitali saranno molti, differenti e debolmente connessi, si sta trasformando in un unico gigantesco canale broadband nel quale il flusso è sempre più spesso unico e controllato. […] Divide et impera, dicevano quelli. Unisci e impera, potremmo dire oggi. Con tanti cari saluti alla grande democrazia della rete Internet, apparentemente a disposizione di tutti ma, nei fatti, ormai nelle mani di pochissimi. Quasi sempre i peggiori.
(Da un ottimo e importante articolo di Massimo Mantellini dal titolo Unisci e impera, pubblicato nel suo blog su “Il Post” venerdì 21 agosto 2020. Potete leggerlo nella sua interezza – fatelo che merita alquanto, ribadisco – cliccando sull’immagine in testa al post. E siate sempre molto diffidenti, quando frequentate il web e i social network. Mooooolto.)