Viva Camenisch, “LO” scrittore di montagna per eccellenza (che ha vinto il 50° Premio Itas)!

Mi fa molto piacere leggere che Arno Camenisch e il suo Anni d’Oro, pubblicato da Keller Editore, hanno vinto il 50° Premio ITAS per il Libro di Montagna, la cui cerimonia di premiazione si è tenuta ieri a Trento, nell’ambito del Trento Film Festival.

Mi fa piacere perché di Camenisch ho letto tutto ciò che è stato tradotto in italiano e fin da subito mi è sembrato uno degli autori che più di altri, forse meglio di chiunque altro, si possa autenticamente definire scrittore di montagna. Camenisch non è uno scrittore che parla di montagne, è uno che le montagne le fa parlare e poi sa mettere nero su bianco in modo mirabile le loro narrazioni, quand’esse coinvolgano donne e uomini che in montagna vivono le proprie esistenze. Ma, sempre e comunque, scritte e raccontate dal punto di vista delle montagne, come se ogni gesto, azione, parola, dialogo, atteggiamento dei protagonisti dei suoi libri fosse mediato, in un modo o nell’altro, dalla presenza e dall’essenza delle montagne.

Dunque, Gronds cumpliments Arno Camenisch! Un premio assolutamente meritato! E (nuovamente) complimenti a Keller Editore per l’altissima qualità delle sue proposte editoriali: un altro bell’esempio concreto di come fare ottima e costruttiva cultura letteraria e non solo, quanto mai necessaria in Italia. Chapeau!

Se volete saperne di più su tutti i libri di Camenisch editi in Italia, qui trovate le mie “recensioni”.

Nella natura non “abbiamo” ma “siamo”

[Foto di Joe da Pixabay.]

Diciamo che andiamo “fuori” nella natura, ma io direi che andiamo “nella” natura. Quando vai nella natura selvaggia hai l’opportunità di ascoltare te stesso, di ascoltare la tua anima più profonda: Cosa voglio? Cosa mi piace? Cosa non mi piace? Come può la mia… chiamiamola “qualità della vita” essere mantenuta o migliorata? Non si tratta di beni o di qualità ma di ciò che senti di essere, di come percepisci la vita. Che cosa ci rende felici? E come possiamo averne di più?
Esistono delle forze molto potenti nella società che ci vorrebbero indurre a consumare sempre di più, a scoprire cose di cui pensiamo di aver bisogno.
Si crea uno stile di vita che non potrà mai appartenere a tutti semplicemente perché in tal modo il mondo andrebbe a rotoli.
Invece dovremmo seguire un nostro personale stile di vita in cui cercare di capire di cosa abbiamo veramente bisogno, anziché aspirare a ciò che ci propinano la società o l’economia. Quindi l’essere è molto più importante dell’avere.

[Arne Næss, dal film Loop (“Ciclo infinito”, 2005, regia di Sjur Paulsen), citato in Alessandro Gogna, Il loop di Arne Næss, pubblicato su “Gogna Blog” il 18 novembre 2015.]

Di Næss, uno dei più grandi filosofi europei del Novecento, padre dell’ecologia profonda nonché valente alpinista, la scorsa domenica 14 gennaio si è ricordato il quindicennale dalla scomparsa.

Questa sera, 21 novembre, tutti “A Passo d’Uomo” a Sovico!

È un piacere per me poter tornare a presentare, al pubblico di una sala cinematografica A Passo d’Uomo, l’ultimo film del regista francese Denis Imbert interpretato da Jean Dujardin e tratto dal libro Sentieri Neri di Sylvain Tesson, considerato uno dei maggiori scrittori di viaggio del nostro tempo, autore di altri rinomate opere come Nelle Foreste Siberiane e La Pantera delle Nevi, dal quale è stato tratto l’omonimo film uscito lo scorso anno. Un film che, appunto, ho già avuto modo di presentare altrove constatando ovunque il grande e unanime apprezzamento del pubblico. Questa sera alle ore 21.00, ciò avverrà di nuovo presso il Cinema Nuovo di Sovico, con la prestigiosa presenza di Nicoletta Favaron, vicepresidente del Trento Film Festival e referente Area Cinema del Club Alpino Italiano, il quale patrocina l’uscita del film insieme all’Officina Culturale Alpes; il tutto sotto l’egida della sezione di Sovico del CAI.

A Passo d’Uomo, distribuito in Italia da Wanted Cinema e presentato in anteprima lo scorso maggio al 71° Trento Film Festival, è la storia di Pierre (Jean Dujardin), un noto scrittore appassionato di viaggi avventurosi ma dalla vita dissoluta e dipendente dall’alcol.
Una sera in cui beve più del solito e il suo livello di ubriachezza è decisamente alto, si cimenta in modo spavaldo nell’arrampicata della facciata di un albergo. Pierre però, perde l’equilibrio e precipita. La caduta gli sarà fatale perché finirà in coma.
Quando si risveglia nel suo letto di ospedale, promette a se stesso che appena riuscirà a reggersi in piedi partirà per il viaggio della sua vita.
Infatti, contro il parere di tutti, Pierre deciderà di percorrere a piedi la Francia, dal parco del Mercantour, nel sud est, fino alle falesie del Jobourg nel Cotentin, all’estremo ovest della Normandia, attraversando in diagonale l’intero paese e percorrendo solo piccoli e dimenticati sentieri che transitano dalle aree più discoste e marginali di Francia.
Un viaggio che gli farà scoprire il lato più rurale del Paese e che gli permetterà di rinascere facendo pace con il suo passato.

È un film che vi consiglio caldamente di vedere: intenso, poetico, A Passo d’Uomo tocca alcuni temi fondamentali del nostro stare al mondo, tanto semplici – per ciò forse sempre troppo sottovalutati – quanto profondi e consente di rifletterci sopra nel contesto di una storia nella quale, sono certo, molti troveranno qualcosa di se stessi.

Cliccando sulla locandina qui sotto potete anche prenotare i biglietti on line e così assicurarvi il posto saltando la coda:

Mi auguro vivamente, se siete di o sarete in zona Sovico, che questa sera vorrete essere con noi per condividere la visione del film e, magari, chiacchierarci sopra insieme. Tornerete a casa con una nuova intensa emozione da portarvi appresso nello “zaino personale delle cose belle” che vi farà camminare sui vostri prossimi sentieri con passo più leggero e appassionato, ve lo garantisco.

PROMEMORIA! “A Passo d’Uomo”, domani sera a Galbiate (Lecco)

Promemoria per chi abita nei dintorni di Lecco o sia in zona: domani sera alle ore 21.00, a Galbiate, avrete la possibilità di vedere un meraviglioso film e poi di osservare meglio in voi stessi nel mentre che camminate per il mondo che vi circonda, in montagna o altrove. Garantito.

Per saperne di più, cliccate sull’immagine lì sopra!

Martedì 24/10 “A Passo d’Uomo” è a Galbiate!

Sull’onda del successo e del consenso di pubblico dei primi giorni di uscita in Italia, arriva a Galbiate (a pochi minuti d’auto da Lecco) A Passo d’Uomo, l’ultimo film del regista francese Denis Imbert interpretato da Jean Dujardin e tratto dal libro Sentieri Neri di Sylvain Tesson, considerato uno dei maggiori scrittori di viaggio del nostro tempo, autore di altri rinomate opere come Nelle Foreste Siberiane e La Pantera delle Nevi, dal quale è stato tratto l’omonimo film uscito lo scorso anno.

Dopo la premiere di Milano, avrò l’onore e il piacere di presentare A Passo d’Uomo anche a Galbiate, martedì alle 21.00 al CineTeatro Cardinal Ferrari, insieme a Adriana Baruffini, Presidente del CAI di Lecco e Nicoletta Favaron, referente Area Cinema del Club Alpino Italiano, che patrocina l’uscita del film insieme all’Officina Culturale Alpes. Modera la serata Fabio Landrini, giornalista di UNICA TV.

A Passo d’Uomo, distribuito in Italia da Wanted Cinema e presentato in anteprima lo scorso maggio al 71° Trento Film Festival, è la storia di Pierre (Jean Dujardin), un noto scrittore appassionato di viaggi avventurosi ma dalla vita dissoluta e dipendente dall’alcol.
Una sera in cui beve più del solito e il suo livello di ubriachezza è decisamente alto, si cimenta in modo spavaldo nell’arrampicata della facciata di un albergo. Pierre però, perde l’equilibrio e precipita. La caduta gli sarà fatale perché finirà in coma.
Quando si risveglia nel suo letto di ospedale, promette a se stesso che appena riuscirà a reggersi in piedi partirà per il viaggio della sua vita.
Infatti, contro il parere di tutti, Pierre deciderà di percorrere a piedi la Francia, dal parco del Mercantour, nel sud est, fino alle falesie del Jobourg nel Cotentin, all’estremo ovest della Normandia, attraversando in diagonale l’intero paese e percorrendo solo piccoli e dimenticati sentieri che transitano dalle aree più discoste e marginali di Francia.
Un viaggio che gli farà scoprire il lato più rurale del Paese e che gli permetterà di rinascere facendo pace con il suo passato.

È un film che vi consiglio caldamente di vedere: intenso, poetico, A Passo d’Uomo tocca alcuni temi fondamentali del nostro stare al mondo, tanto semplici – per ciò forse sempre troppo sottovalutati – quanto profondi e consente di rifletterci sopra nel contesto di una storia nella quale, sono certo, molti troveranno qualcosa di se stessi.

Cliccando sulla locandina qui sotto potete scaricare la scheda sul film elaborata dal CineTeatro galbiatese. Se volete potete prenotare i biglietti anche on line e così assicurarvi il posto saltando la coda, qui.

Mi auguro vivamente, se siete di o sarete in zona Lecco, che martedì sera vorrete essere con noi per condividere la visione del film e, magari, chiacchierarci sopra insieme. Tornerete a casa con una nuova intensa emozione da portarvi appresso nello “zaino personale delle cose belle” che vi farà camminare sui vostri prossimi sentieri con passo più leggero e appassionato, ve lo garantisco.