Mi stendo sul prato, è pomeriggio, il sole è caldo ma l’ombra delle piante garantisce una piacevole frescura. Prendo le cuffiette, le infilo nello smartphone, ascolto musica.
Cambiamento. Arvo Pärt.
Non sarei potuto venire in Estonia senza l’accompagnamento del più celebre figlio contemporaneo di questa terra, icona nazionale, simbolo identitario. Genio musicale planetario, forse il più grande compositore vivente. Anche la sua grandezza artistica fu il frutto di un cambiamento profondo, in primis interiore: otto anni di silenzio e di meditazione, dopo la “prima” carriera avanguardista e minimalista, dai quali scaturì il tintinnabuli, il suo stile unico, innovativo, intensamente affascinante. Musica per luoghi superdimensionali, senza tempo, senza limiti di spazio; musica per connettere vivamente la mente e l’animo, per smaterializzare la materialità del presente quotidiano, per sospendere le coordinate fisiche o per sospendersi sopra di esse. Una musica coltissima, come poche altre, eppure che ha saputo e sa ammaliare chiunque ovunque, facendo di Pärt il compositore più eseguito al mondo.
Musica perfetta per me, qui, ora, per il mio cambiamento.
Sì, esatto, anche questo è un brano tratto dal mio ultimo libro:
Tellin’ Tallinn. Storia di un colpo di fulmine urbano
Historica Edizioni, 2020
Collana “Cahier di Viaggio”
Pagine 170 (con un’appendice fotografica dell’autore)
ISBN 978-88-33371-51-1
€ 13,00
In vendita in tutte le librerie e nei bookstores on line.
Potete scaricare la scheda di presentazione del libro qui, in pdf, e qui, in jpg, oppure cliccare sull’immagine del libro per saperne di più. Per saperne di più su Arvo Pärt e su ciò che rappresenta per l’Estonia, cliccate qui.