Reminder… Vorrei sapere cosa ne pensate dell’arte contemporanea diffusa in contesti urbani…

Vi ripropongo questo post pubblicato qui nel blog qualche giorno fa, alle cui domande già alcuni amici hanno risposto con osservazioni parecchio interessanti. Se avete qualche secondo a disposizione e potete/volete farlo anche voi, sappiate che mi darete una gran bella mano in merito a un futuro incontro sul tema trattato dalle domande stesse e, dunque, ve ne sarò mooooooolto grato e riconoscente!

In buona sostanza vorrei chiedervi – che siate interessati all’arte oppure no: ogni parere, specializzato o meno, è assolutamente importante! – un piccolo aiuto, ovvero le vostre preziose opinioni, considerazioni e idee in merito a un argomento sul quale mi ritroverò prossimamente a disquisire presso la Biblioteca di Nembro (Bergamo), che ha messo in calendario una serata dal titolo Arte e paesaggio urbano. Interventi artistici in spazi pubblici, con la partecipazione – oltre che dello scrivente, appunto, dell’artista Francesco Lussana e della storica dell’arte Silvia Gervasoni.
La serata, come avete già intuito, è dedicata all’arte contemporanea diffusa in contesti urbani e dunque pubblici: un argomento che sovente genera parecchie discussioni, stante la spesso non semplice fruizione – visiva e tematica – delle opere di arte contemporanea, quando esposte alla visione di tutti per scelta pubblica – ovvero di un’amministrazione che in tal modo decide di impiegare soldi pubblici: uno dei più lampanti esempi di quanto sopra è certamente la scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan in Piazza degli Affari a Milano, il famoso “dito medio” di fronte alla Borsa, insomma… – ma certo anche nelle vie/piazze dei vostri paesi e città ove vivete potreste avere a che fare con installazioni artistiche contemporanee, dunque per ciò capire perfettamente il senso dell’argomento suddetto.
Le tre domande per le quali chiedo il vostro parere sono le seguenti:

1) Cosa ne pensi dell’arte contemporanea – scultura, installazione ma anche opera di design e di architettura – diffusa nel contesto urbano? Ovvero, non del solito e classico “monumento” (statua, busto, ecc.) di matrice sostanzialmente commemorativa, ma di quelle opere d’arte che normalmente ci si aspetterebbe di vedere in un museo o in una galleria, più che nella piazza o nel parco di una città… Ti piace, oppure no? E, in un caso o nell’altro, potresti motivare in breve la tua opinione?

2) A tuo parere un lavoro di arte contemporanea in ambito urbano deve soddisfare di più un’esigenza estetica oppure tematica? Cioè, per essere chiari: essendo quasi sempre finanziati con soldi pubblici e dunque chiamando in causa i cittadini stessi quali “indiretti” committenti, ritieni che tali lavori debbano soprattutto abbellire la città oppure principalmente far riflettere i passanti che se li trovano di fronte, dunque trasmettendo un determinato messaggio di interesse comune?

3) Due esempi recenti ed emblematici di interventi artistici in ambiti urbani presenti in zona – di matrice visiva l’uno e architettonica l’altro – sono l’installazione Struttura OMCN – Interruttore ITALGEN di Francesco Lussana a Villa di Serio, e proprio la Biblioteca di Nembro dello Studio Archea (nelle immagini qui sotto), entrambe opere nate in base a concetti tipici dell’arte contemporanea, le quali hanno ricevuto numerosi consensi ma pure qualche critica. Cosa ne pensi di queste due opere?

lussana_image_2
Biblioteca_Nembro

In merito alla domanda nr.3, entrambe le opere scelte quali esempi di arte contemporanea in contesti urbani (una è installata a pochi km. da Nembro, l’altra è la biblioteca nella quale si svolgerà la serata) hanno suscitato pareri discordanti, dal plauso incondizionato al rifiuto pressoché netto, dunque risultano entrambi interessanti non solo perché vicine al luogo di svolgimento della serata ma anche perché ben rappresentanti i due grandi contesti di intervento artistico in ambiti urbani, l’arte contemporanea e l’architettura d’avanguardia.
Ecco, rispondetemi come e dove volete: commentando questo post, alla mail luca@lucarota.it oppure utilizzando gli altri contatti. Le vostre risposte mi aiuteranno a generare una piccola statistica ragionata della considerazione diffusa dell’arte nel paesaggio urbano, sia dal punto di vista meramente artistico, ovvero estetico, e sia tematico cioè politico, dato che, come già osservato, si tratta di arte creata grazie a soldi pubblici, ergo che della sua presenza siamo in qualche modo non solo fruitori ma pure parte in causa.
Vi ringrazio di cuore fin d’ora per l’aiuto e le risposte che potrete e vorrete comunicarmi! – e beh, certo, mi sdebiterò in qualche modo, prima o poi!

P.S.: nell’immagine in testa all’articolo, un altro esempio di intervento artistico in ambito urbano: Canneto di luce, installazione d’arte urbana interattiva di Marcello Arosio, Monza.

Vorrei sapere cosa ne pensate dell’arte contemporanea diffusa in contesti urbani…

Vorrei chiedere – a voi che leggete o leggerete questo post, che siate interessati all’arte oppure no – un piccolo aiuto, ovvero le vostre preziose opinioni, considerazioni e idee in merito a un argomento sul quale mi ritroverò prossimamente a disquisire presso la Biblioteca di Nembro (Bergamo), che ha messo in calendario una serata dal titolo Arte e paesaggio urbano. Interventi artistici in spazi pubblici, con la partecipazione – oltre che dello scrivente, appunto, dell’artista Francesco Lussana e della storica dell’arte Silvia Gervasoni.
La serata, come avete già intuito, è dedicata all’arte contemporanea diffusa in contesti urbani e dunque pubblici: un argomento che sovente genera parecchie discussioni, stante la spesso non semplice fruizione – visiva e tematica – delle opere di arte contemporanea, quando esposte alla visione di tutti per scelta pubblica – ovvero di un’amministrazione che in tal modo decide di impiegare soldi pubblici: uno dei più lampanti esempi di quanto sopra è certamente la scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan in Piazza degli Affari a Milano, il famoso “dito medio” di fronte alla Borsa, insomma… – ma certo anche nelle vie/piazze dei vostri paesi e città ove vivete potreste avere a che fare con installazioni artistiche contemporanee, dunque per ciò capire perfettamente il senso dell’argomento suddetto.
Le tre domande per le quali chiedo il vostro parere sono le seguenti:

1) Cosa ne pensi dell’arte contemporanea – scultura, installazione ma anche opera di design e di architettura – diffusa nel contesto urbano? Ovvero, non del solito e classico “monumento” (statua, busto, ecc.) di matrice sostanzialmente commemorativa, ma di quelle opere d’arte che normalmente ci si aspetterebbe di vedere in un museo o in una galleria, più che nella piazza o nel parco di una città… Ti piace, oppure no? E, in un caso o nell’altro, potresti motivare in breve la tua opinione?

2) A tuo parere un lavoro di arte contemporanea in ambito urbano deve soddisfare di più un’esigenza estetica oppure tematica? Cioè, per essere chiari: essendo quasi sempre finanziati con soldi pubblici e dunque chiamando in causa i cittadini stessi quali “indiretti” committenti, ritieni che tali lavori debbano soprattutto abbellire la città oppure principalmente far riflettere i passanti che se li trovano di fronte, dunque trasmettendo un determinato messaggio di interesse comune?

3) Due esempi recenti ed emblematici di interventi artistici in ambiti urbani presenti in zona – di matrice visiva l’uno e architettonica l’altro – sono l’installazione Struttura OMCN – Interruttore ITALGEN di Francesco Lussana a Villa di Serio, e proprio la Biblioteca di Nembro dello Studio Archea (nelle immagini qui sotto), entrambe opere nate in base a concetti tipici dell’arte contemporanea, le quali hanno ricevuto numerosi consensi ma pure qualche critica. Cosa ne pensi di queste due opere?

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Biblioteca_Nembro

In merito alla domanda nr.3, entrambe le opere scelte quali esempi di arte contemporanea in contesti urbani (una è installata a pochi km. da Nembro, l’altra è la biblioteca nella quale si svolgerà la serata) hanno suscitato pareri discordanti, dal plauso incondizionato al rifiuto pressoché netto, dunque risultano entrambi interessanti non solo perché vicine al luogo di svolgimento della serata ma anche perché ben rappresentanti i due grandi contesti di intervento artistico in ambiti urbani, l’arte contemporanea e l’architettura d’avanguardia.
Ecco, rispondetemi come e dove volete: commentando questo post, alla mail luca@lucarota.it oppure utilizzando gli altri contatti. Le vostre risposte mi aiuteranno a generare una piccola statistica ragionata della considerazione diffusa dell’arte nel paesaggio urbano, sia dal punto di vista meramente artistico, ovvero estetico, e sia tematico cioè politico, dato che, come già osservato, si tratta di arte creata grazie a soldi pubblici, ergo che della sua presenza siamo in qualche modo non solo fruitori ma pure parte in causa.
Vi ringrazio di cuore fin d’ora per l’aiuto e le risposte che potrete e vorrete comunicarmi! – e beh, certo, mi sdebiterò in qualche modo, prima o poi!

Maurizio Buscarino: quando la vita è il teatro, il mondo intero il palco e il cuore un obiettivo fotografico…

Pochi giorni fa, grazie alla preziosa intercessione di Francesco Lussana, ho avuto la grandissima fortuna di conoscere personalmente Maurizio Buscarino. Devo ammettere che sapevo poco o nulla di lui fino a qualche tempo fa, eppure rapidamente, e in maniera quasi sorprendente anche per me, sono arrivato a considerarlo uno dei più grandi fotografi italiani di sempre (opinione che peraltro non sono certo io il primo ad aver maturato!). Conoscerlo di persona, appunto, mi ha ancora di più mostrato e confermato come l’intensa e profondissima valenza artistica delle sue opere sia riscontrabile, tale e quale, anche in colui che le ha create – cosa assolutamente non automatica, nell’arte come in ogni altra attività creativa umana.
Ma, ancora, mi viene difficile mettermi a disquisire – qui, ora, e/o in altre sedi – dell’arte di Buscarino. E questo perchè la raffigurazione del grande e fantasmagorico mondo del teatro che è stato il tema peculiare e portante della propria attività fotografica, la quale si interseca con una visione della condizione umana nel mondo reale a sua volta (sempre più) spesso simile a un palcoscenico che trasforma le vite quotidiane in recite di attori e comparse, ovvero lo scambio di ruoli, di senso e di verità tra la realtà e la fantasia, tra il teatro che diviene sotto certi aspetti più vero della realtà effettiva, viceversa artificiosa al punto da diventare più simile a una rappresentazione teatrale… – insomma, tutte queste peculiarità che ritrovo nell’arte di Maurizio Buscarino creano tali e tanti spunti, motivi, impulsi di studio, riflessione e dissertazione, e così tanto profondi, intensi, strutturati, sociologici e filosofici mi viene pure da dire, che veramente il provare a compendiare tutto quanto in poche righe d’articolo da blog mi sembra come pensare fare il giro del mondo in bicicletta senza un più che adeguato allenamento.
Di contro, questa appena espressa opinione rafforza la mia già ferma volontà di conoscere ancora più a fondo, studiare, meditare e comprendere – per quanto potrò fare – l’opera di Maurizio Buscarino. Perché, lo ribadisco ancora, trovarsi di fronte ad una così meravigliosa arte, e al suo creatore così grande, rende quella volontà semplicemente imprescindibile.

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Vi invito a conoscere a vostra volta (per chi già non lo conosca, ovvio!) Maurizio Buscarino. E’ quasi inutile che affermi nuovamente come lo ritenga tra i più grandi fotografi italiani di sempre: se appunto andrete alla scoperta della sua arte, sono convinto che ve lo affermerete da soli.
QUI potete trovare un suo (piccolissimo, vista l’entità della sua produzione) portfolio, che traggo da Lombardia Beni Culturali, il portale unificato del patrimonio culturale lombardo – ma in effetti la rete è disseminata di immagini delle sue opere…
Da par mio, nel frattempo, sollevo il sipario su un palcoscenico grande come la vita, e su una delle più affascinanti rappresentazioni a cui si possa assistere… Ve ne darò certamente ancora conto, di questo spettacolo.

(Nell’immagine: Re Nicolò, di Frank Wedekind, Teatro Stabile di Genova, 1981)

Il podcast della puntata #9 di RADIO THULE 2012/2013

Ecco qui, come tradizione del giorno successivo a quello della diretta, il file in podcast della puntata #9 di RADIO THULE 2012/2013 di lunedì 11 Febbraio 2013!
Una puntata-magazine, dunque classicamente intitolata Cronache da Thule – il numero 2 della stagione 12/13 – nelle cui rubriche questa volta si tratta… Della sopravvivenza sempre più difficile delle librerie indipendenti – anche dalle nostre parti, di una dinamica casa editrice svizzera ma specializzata nel giallo all’italiana, del ritorno di una band fondamentale per la storia del rock, di un imminente evento dedicato a uno dei più originali artisti bergamaschi in circolazione, di una affascinante mostra sull’arte del Novecento di prossima apertura a Brescia… E di molto altro!

Cliccate sulla radio qui sopra per ascoltare e scaricare il file, oppure visitate la pagina del blog dedicata al programma con tutto l’archivio delle puntate di questa e delle stagioni precedenti.

Prossimo appuntamento con RADIO THULE, lunedì 25 Febbraio 2012. Save the date e, per ora, buon ascolto!

Questa sera, ore 21.00: torna RADIO THULE #9-12/13, live in FM e streaming su RCI Radio!

Lunedì 11/02, ore 21.00, live su RCI Radio 91.8/92.1 FM e in streaming:
RADIO THULE, anno IX, puntata #9Cronache da Thule 2. Ovvero: disquisendo di libri, musica, idee, opinioni, facezie, disgrazie, considerazioni sul mondo che ci sta intorno serie oppure no… Cronache da Thule, il numero 2, per questa stagione, del magazine di Radio Thule!
In questa puntata si parlerà… Della sopravvivenza sempre più difficile delle librerie indipendenti – anche dalle nostre parti, di una dinamica casa editrice svizzera ma specializzata nel giallo all’italiana, del ritorno di una band fondamentale per la storia del rock, di un imminente evento dedicato a uno dei più originali artisti bergamaschi in circolazione, di una affascinante mostra sull’arte del Novecento di prossima apertura a Brescia… E di molto altro!

Per ascoltare RADIO THULE in streaming dal tuo pc clicca QUI, oppure QUI per lo streaming in HD o ancora QUI per lo streaming in UltraHD! E dal giorno successivo, qua sul blog, il podcast della puntata! Quindi, in un modo o nell’altro: save the date e stay tuned!