GeographicArt #6

(Cliccate qui, per capire meglio perché vi proponga carte geografiche.)

[Per ingrandire l’immagine, cliccateci sopra.]
L’Italia è ricca di produzioni agricoli e enogastronomiche tipiche, al punto che le statistiche rivelano come dal punto di vista turistico l’attrattiva legata al cibo italiano è quasi paritetica a quella nei confronti dei luoghi d’arte. E tra quelle produzioni, il vino la fa sicuramente da padrone, visto che non c’è regione d’Italia che non sappia offrire numerose eccellenze al riguardo le quali possono pure determinare una particolare geografia del paese, di primo acchito enologica ma in realtà profondamente culturale. Ecco dunque qui sopra una raffigurazione “geoenologica” dell’Italia con alcuni dei principali vini e vitigni regionali: non è che una minima selezione della gran varietà presente nel paese (e di sicuro immagino che ne manchino taluni fondamentali; d’altro canto la mappa è certamente più estetica che “tecnica”) ma, al di là di ciò, appare comunque una significativa dimostrazione di come la geografia del mondo che abitiamo non è solo una questione di morfologie, orografie, idrografie, di confini o quant’altro di simile ma, su una carta geografica, c’è molto di più, a volte forse invisibile ma sicuramente presente, intuibile e, in effetti, altrettanto importante per definire quel nostro mondo abitato e vissuto.

La Scala e Giulio Regeni

[Foto tratta da www.teatroallascala.org, l’originale è qui.]
Rivolgo un personale e sentito applauso all’orchestra e ai lavoratori della Scala di Milano per aver rinunciato alla tournée in Egitto a seguito del caso di Giulio Regeni e del comportamento ignobile del potere egiziano al riguardo. Le parole con le quali la famiglia Regeni ha ringraziato il personale della Scala, «Vorremmo che tutti i rappresentanti politici italiani ed europei, gli artisti, gli imprenditori e i turisti seguissero il loro esempio lodevole», esprimono lo stesso principio che ho manifestato a mia volta in diversi articoli, qui sul blog: un esempio che, vista la sostanziale inerzia dello stato italiano nei confronti di quello egiziano – che “nasconde” le solite bieche motivazioni, ad esempio che l’Egitto è uno dei principali clienti dei produttori di armi da guerra prodotte in Italia – risulta quanto mai necessario da seguire non solo per qualsiasi soggetto istituzionale italiano ma pure per ciascun individuo dotato di senso civico. Spiace solo che ciò può generare conseguenze alla parte di società civile egiziana che non si riconosce nel modo di agire dei suoi governanti, ma a fronte di tali comportamenti inaccettabili non si può fare altro, e occorre farlo dal basso. Ecco.

Dicevamo?

[Immagine tratta da dirittiglobali.it, cliccateci sopra per visitare la fonte originaria.]

L’Italia è stato il decimo maggior esportatore di armi al mondo, vendendo soprattutto aerei militari (1.439) e navi (796): ha esportato il 2,2 del totale delle armi vendute. I paesi che hanno ricevuto le maggiori quote di armi dall’Italia sono stati Turchia (18 per cento), Egitto (17 per cento) e Pakistan (7,2 per cento).

(Fonte della citazione: qui; fonte originaria dei dati: qui.)

P.S.: quello che penso della vicenda di Giulio Regeni l’ho scritto qui, di recente. Altri post pubblicati nel blog riguardo questa ed altre simili questioni li trovate qui. Cliccando sull’immagine potrete invece saperne di più sulla storia dell’omicidio di Giulio Regeni.