Ridere non è divertirsi

Comunque, non mi sorprendono certe recenti indagini sociologiche che denotano un così diffuso incattivimento, nella nostra società. Di gente che ride, durante la sua vita quotidiana, ne vedo tanta, ma che sappia veramente divertirsi – in modo benefico, intendo dire – nel vivere la propria esistenza ne trovo ben poca.
Al solito “il riso abbonda sulla bocca degli stolti”, mentre l’autentica allegria di spirito con la quale divertirsi nel vivere la vita con ciò vivendola al meglio è cosa ben più seria. Forse per questo è così rara.

Rido per legittima difesa

Io rido per legittima difesa.

Sì: parafrasando quella celebre battuta di – o attribuita a – Woody Allen (“Leggo per legittima difesa”), dico che qui, se non si sa ridere, si finisce male. Anche le cose più seriose e impegnate alla fine le metto sempre – almeno un poco – sul ridere: perché da sempre diffido congenitamente delle persone che si prendono troppo sul serio (e lo ribadisco), e perché non c’è nulla come lo humor, l’ironia e il riso per rimettere in equilibrio ogni cosa, smussare eventuali spigoli e temprare lo spirito contro ogni possibile gravità e, ancor più, contro qualsiasi malignità, che puntualmente una risata seppellirà.

Eppoi, appunto, ridere è la migliore e più legittima difesa contro le tante, troppe dissennatezze del mondo di oggi, verso le quali non c’è molto altro da fare: o ci si “adegua”, diventando dissennati di conseguenza, o si fugge il più possibile lontano – ma il mondo forse è un posto fin troppo piccolo, in questo caso – oppure ci si ride sopra. Una difesa legittima che, a ben vedere (il  mondo suddetto), è al contempo un attacco, ovvero un’offensiva, assolutamente lecita e giustificata. Nonché assai appagante, pure: lo dico sempre, io, che non l’ottimismo ma l’ironia (se non il sarcasmo) è il sale della vita!

“Rinascenze”, dal 28/11 al 02/01/12, Palazzo Riso, Palermo

Alessandro Di Giugno, "Immensa materia invisibile", 2011
L’esposizione nasce da un bando di concorso, ideato da Antonella Amorelli (coordinamento generale di Riso) e realizzato in collaborazione tra il Museo e la Rinascente, rivolto a tutti gli artisti presenti nell’Archivio S.A.C.S. per la progettazione di opere d’arte da allestire nelle grandi vetrine al pianterreno del suo punto vendita di Palermo. Ricorrendo in modo evidente a una immediata assonanza con il committente, “Rinascenze” – titolo del bando nonché della mostra – indica un tema legato sia al contesto socio-culturale del capoluogo siciliano e alla Vucciria, il quartiere che ospita la Rinascente, sia alla contingenza temporale in cui, dalla fase critica che stiamo attraversando, sono possibili e auspicabili “rinascite” connesse alla cultura e al territorio.

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“Sotto quale cielo?”, Palazzo Riso, Palermo, fino al 08/01/2012

Massimo Bartolini, "La strada di sotto"
Bellissima mostra, assolutamente da non perdere. Ora ancor più, visto che è stata prorogata fino all’8 Gennaio 2012…
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