Lunedì mattina

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Lunedì mattina nella New York del 1904.
Perché un tempo la domenica (forse) non si lavorava in fabbrica ma a casa sì (e le donne soprattutto e sempre, viene da pensare).
Ergo, a quei tempi il lunedì forse non era così “tragico” come molti credono sia, oggi.

(Fonte dell’immagine: qui.)

GARIBALDI MAP, il progetto di Diego Caglioni sull’eroe italiano per eccellenza (con gli “occhi” di Google Street View)

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Garibaldi Map è un progetto dell’artista Diego Caglioni (Bergamo, 1983), il quale si propone di mappare tutti i monumenti a Giuseppe Garibaldi, per quanto possibile, sparsi in tutto il mondo. “Probabilmente – spiega l’artista bergamasco nella presentazione del progetto – la maggior parte delle statue dell’eroe dei due mondi si possono trovare nelle piazze, incroci o sulle strade principali. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui sono tali monumenti risultano spesso inosservati e ignorati dai passanti.
Ogni volta che Caglioni trova una “nuova” statua di Garibaldi, la “fotografa” con uno screenshot di Google Street View e, dall’immagine che ne ricava, crea una vera e propria cartolina postale – di quelle classiche che si mandano (o si mandavano, forse, una volta certo più di frequente) quando si è in vacanza, per intenderci – stampabile dal blog e dunque perfettamente spedibile per posta.
Caglioni ritiene questo progetto uno strumento molto utile per osservare come il leader è stato ritratto e, cosa ancora più importante, per comprendere il rapporto tra il lavoro pubblico e l’ambiente nel quale è stato inserito e si trova. Nella sua apparente semplicità, in effetti Garibaldi Map è un esperimento molto interessante. Inutile dire quanto sia importante (pur se oggi sostanzialmente meno di un tempo, soprattutto nelle e per le nuove generazioni) la figura di Giuseppe Garibaldi nell’immaginario collettivo italiano e nella storia del paese, e in fondo, al di là appunto della conoscenza più o meno scolastica del personaggio, il più immediato contatto tra di esso e la gente che ha contribuito a rendere nazione è dato proprio da quei monumenti sparsi un po’ ovunque, in Italia e non solo. Mapparli significa un po’ tracciare una sorta di rete storico-antropologica del sentimento generato dal personaggio, della memoria di esso, della sua simbologia e di come essa faccia parte dei nostri panorami urbani quotidiani. Come ritiene Caglioni, tantissima gente passa giorno dopo giorno sotto i monumenti garibaldini senza ormai più degnarli di alcuna attenzione, al pari di qualsiasi altro arredo od oggetto urbano; eppure, al di là di qualsivoglia possibile retorica (del tutto fuori luogo, sia chiaro, dacché non c’è in Garibaldi Map alcuna banale celebrazione dell’eroe!), quei monumenti cristallizzano nella loro pietra o nel bronzo del quale sono fatti, nel bene o nel male, una piccola/grande parte del sentimento nazionale e del valore che la società contemporanea conferisce ad esso, rappresentando inoltre una sorta di studio open air del processo di “mitizzazione” del personaggio e della sua effigie pubblica.
Eppoi è pure divertente girare l’Italia attraverso le postcards garibaldine di Caglioni! Date un occhio al blog – cliccate sull’immagine in testa al post (che ritrae il monumento presente a Crema) e vi entrerete: è interessante e, l’avrete ormai capito bene, assolutamente particolare.

“Postcard from…” Nina Könnemann, al Pastificio Cerere, Roma, fino al 13/07

Könnemann esplora momenti di aggregazione collettiva, concentrando di volta in volta il proprio sguardo sui micro-fenomeni che si verificano ai margini di quegli eventi. L’uso della camera a mano permette all’artista di reagire spontaneamente ai movimenti della folla e restituire una testimonianza diretta degli accadimenti che osserva, svelando così gesti minimi, banali e irrilevanti, che ne alterano le narrazioni convenzionali. L’artista cattura attimi in cui la realtà si dischiude, offrendo un barlume del potenziale sovversivo, anarchico che le manifestazioni della sotto- e controcultura hanno sempre perseguito e i media invece costantemente manipolato e spettacolarizzato. In questo senso, Könneman utilizza il video minandone la sua funzione massmediatica: la realtà è documentata con l’intento di testimoniare l’autogenerazione di realtà parallele.“.

L’artista tedesca Nina Könnemann è la terza protagonista dell’edizione 2012 di Postcard from…, il progetto ideato da Marcello Smarrelli per diffondere l’arte contemporanea nel contesto urbano di Roma. Realizzata in collaborazione con A.P.A., Agenzia Pubblicità Affissioni, l’iniziativa vede il coinvolgimento di artisti italiani e internazionali invitati a ideare un manifesto di cm.400×300, la dimensione in uso nella cartellonistica pubblicitaria, esposto nel cortile del Pastificio Cerere e in vari impianti della città messi a disposizione da A.P.A.
La mostra s’inaugura oggi, e sarà aperta fino al 13 Luglio. Visitatela, anche per conoscere (se già non lo conoscete) il Pastificio Cerere, certamente uno dei migliori luoghi per l’arte contemporanea di Roma.
Cliccate sull’immagine per visitare il sito web del Pastificio Cerere e conoscere ogni informazione utile nel merito.

Genio, o Patacca? “Postcard from… Damien Hirst”, Roma, Pastificio Cerere, dal 14/01 al 10/03

La Fondazione Pastificio Cerere inizia il programma del 2012 con il primo appuntamento della seconda edizione di Postcard from…, il progetto ideato e curato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione, volto a diffondere l’arte contemporanea nel contesto urbano. Il poster, dal titolo Nucleohistone, è realizzato dall’artista inglese Damien Hirst (…) Le straordinarie opere di Hirst trattano temi di grande impatto per la società contemporanea, quali il concetto di mortalità, la dipendenza della società attuale dall’industria dei farmaci, la presenza della scienza e della religione nella nostra vita. Il manifesto scelto per Postcard from… appartiene al celebre ciclo degli Spot Paintings, iniziato nel 1988 e la cui produzione continua ancora oggi. Il titolo dell’opera riprodotta nel manifesto è Nucleohistone (2008-2011), termine composto che si riferisce alla struttura formata da proteine e DNA contenuta nel nucleo delle cellule. Il lavoro è infatti ispirato dalla passione dell’artista per l’estetica della medicina.

Postcard from… Damien Hirst
Nucleohistone

A cura di Marcello Smarrelli
Dal 14 gennaio al 10 marzo 2012
Inaugurazione: venerdì 13 gennaio dalle 18.30 alle 21.30, Fondazione Pastificio Cerere, Roma

Se come me non avete ancora scelto come rispondere alla domanda nel titolo del post (in senso artistico, dacché in senso finanziario Hirst, se non un genio, è di sicuro mirabilmente furbo), andateci. Potrebbe essere molto utile al suddetto scopo.
Cliccate sulle immagini per visitare il website del Pastificio Cerere e conoscere ogni informazione utile sull’evento.