Ci sono tantissimi soggetti e associazioni di varia natura che “dal basso”, dalla società civile, si battono in maniera assolutamente ammirevole ed efficace per la tutela dei nostri paesaggi montani, sia in generale che rispetto a certi specifici progetti particolarmente pericolosi, sia per i territori ai quali si vorrebbero imporre e sia per la loro cultura.
Tra quelle che mi vengono rapidamente in mente, al riguardo, c’è “Nosc Cunfin”, un’associazione impegnata da tempo nella tutela delle Dolomiti ladine e in particolar modo nella protezione del Gruppo del Sassolungo e del Plan da Cunfin, i Piani di Confine, un luogo posto ai piedi del versante settentrionale del Sassolungo, tra la Val Gardena e l’Alpe di Siusi, di straordinaria bellezza e fascino oltre che di grandissima valenza naturalistica per la presenza di zone umide di elevata biodiversità, habitat di specie protette e fonti di acqua potabile per la popolazione locale. Una zona che però da tempo è minacciata da un ennesimo progetto sciistico funiviario che la devasterebbe irrimediabilmente, così come rovinerebbe in modo inaccettabile la visione del paesaggio verso il citato versante nord del Sassolungo. Come si può leggere qui:
L’Alpe di Siusi e la Val Gardena sono già fortemente industrializzate e sono un parco giochi per innumerevoli turisti sia in estate che in inverno. Solo i Piani di Cunfin sono ancora un rifugio per gli animali selvatici in cerca di pace e tranquillità e per le persone che apprezzano la bellezza e l’armonia di questo paesaggio incontaminato.
Contro tale progetto funiviario Nosc Cunfin si batte da anni, chiedendo il riconoscimento dei territori in questione come parco naturale al fine di contrastare efficacemente la speculazione edilizia a fini turistici e preservare l’ambiente, la biodiversità e le risorse idriche così peculiari della zona. Non solo: Nosc Cunfin ha avuto un ruolo decisivo anche nello scoprire l’oltraggio ambientale della cosiddetta Città dei Sassi, altra zona di grande bellezza e valenza ai piedi del Sassolungo. I locali gestori del comprensorio sciistico hanno costruito di nascosto e illegalmente una pista da sci attraverso il monumento naturale della Città dei Sassi, probabilmente sperando di farla franca. Nosc Cunfin, insieme al CAI Alto Adige e ad altre organizzazioni alpine e ambientaliste, ha preso posizione contro questa situazione e insieme sono riusciti a far sanzionare questo scempio.
Quello di Nosc Cunfin è un impegno di matrice esclusivamente civica che, come detto, nasce direttamente “dal basso” della comunità gardenese, circa la quale ne rimarca la forte relazione culturale con le proprie montagne, aspetto sempre fondamentale nella gestione consapevole delle terre alte da parte delle comunità locali. Ed è un impegno così emblematico ed esemplare da essere stato premiato, lo scorso maggio a Orta San Giulio, sull’omonimo lago, da una delle diciannove “Bandiere Verdi” conferite quest’anno da Legambiente: io ero presente e ciò mi ha concesso il privilegio di conoscere personalmente Heidi Stuffer e Karl Heinz Dejori, attivisti di Nosc Cunfin (li vedete qui sotto) che hanno ritirato il premio a nome del gruppo, e farci una bella chiacchierata riguardo la loro attività di salvaguardia dell’intero Gruppo del Sassolungo e della promozione in loco del turismo dolce, dell’agricoltura sostenibile, della cultura e delle identità locali a beneficio di comunità vive e forti.
Dunque standing ovation per Nosc Cunfin e grandissima ammirazione per quanto hanno saputo, sanno e sapranno fare: è qualcosa di veramente illuminante e esemplare che mi auguro sia d’ispirazione per tanti altri soggetti impegnati nella tutela dei territori montani (e non solo di questi). Così come auguro a Nosc Cunfin di andare avanti con immutato impegno, forza, energia e efficacia fino a che nulla più possa minacciare, anche solo formalmente, la meravigliosa bellezza del Sassolungo e delle Dolomiti.
Per chi volesse seguire e sostenere l’attività di Nosc Cunfin:
(Tutte le immagini sono tratte dalla pagina Facebook di Nosc Cunfin.)





