Gli uomini politici raccolgono consensi soltanto in virtù del turpiloquio che sanno sfoggiare. Nelle polemiche si tirano in ballo le famiglie e i parenti. Le ingiurie più sanguinose sono entrare nel dizionario giornalistico: servono per indicare gli avversari, chiunque siano. […] Ecco spiegato perché un tale perde aderenti il giorno che comincia ad esprimersi con una certa correttezza: la sua politica, senza turpiloquio, è capace di farla chiunque.
(Ennio Flaiano, Taccuino 1948 in Diario Notturno, Adelphi Edizioni, 1994-2010 – 1a ediz. 1956, pag.133.)
Millenovecentoquarantotto. Sì, sono passati 70 anni da quando Flaiano scrisse queste osservazioni.
È cambiato qualcosa al riguardo da allora, secondo voi? E se sì, in meglio o in peggio?
(Come dite? Che sarebbe una “domanda retorica”, questa? Beh, certo che lo è. Inesorabilmente, lo è.)
Mi spiego allora il successo del M5S, dovuto probabilmente ai “vaffanculo” di Grillo 😂
Eh, facile che aia anche per quelli! 😮
domanda retorica? Mica tanto. Diciamo domanda con risposta allegata, così chi legge non deve nemmeno fare lo sforzo di rispondere. Agli italiani – non tutti per fortuna – piace chi urla più forte e fa turpiloquio. Si beano in questo come tanti narcisi che si specchiano nello stagno fino a cadervi annegati.
Bellissima – seppur amara – osservazione, Orso. Vedo che dal letargo ti sei svegliato in ottima forma! Grande! 🙂
non mi lamento del risveglio. C’era freddo e ho dormito di più.
Osservazione amara, purtroppo
Già. 😦
😀