A prescindere dal fatto che sia anche l’editore del più recente dei (pochissimi: solo due, se non erro) testi pubblicati in Italia della Premio Nobel per la letteratura 2020 Louise Glück e che ciò rappresenti senza dubbio un bel colpo di fortuna – meritatissimo, peraltro – per una casa editrice tanto minuscola, fatemi rimarcare quanto sia bella l’altrettanto minuscola libreria dell’editore Dante & Descartes! Così piccola e così ingolfata di libri, il cui apparente disordine è in realtà uno dei principali motivi di fascino e manifesta la certezza di potersi imbattere in chissà quante sorprese editoriali, perdendosi nella stuzzicante ricerca tra gli scaffali e le pile di volumi (uno dei piaceri più sottili e irresistibili, questo, per ogni appassionato di libri). Bello è anche come si presentano, quelli di Dante & Descartes, sulla loro pagina facebook:
In questo tempo di consumismo e di menzogne, di supermercati impersonali e virtuali anche per i libri, le librerie vanno perdendo la propria identità. Dal fondo della città, noi continuiamo la tradizione, inattuale ma opportuna, degli antichi librai. Mediatori e distributori del piacere della conoscenza.
Ecco, luoghi come questo, simili nelle fattezze alle grandi librerie di catena ma in verità assolutamente differenti (lo affermo senza alcun tono polemico), sono per me come delle “porte ultradimensionali” attraverso le quali veramente posso uscire per qualche momento dalla quotidianità ordinaria e perdermi in un mondo parallelo fatto di libri e immaginazione, esplorandolo lungo itinerari intellettuali tanto quanto emozionali i cui “cairn” sono i dorsi e i titoli dei volumi che attirano la mia attenzione e, via via, mi indicano la via per il ritorno al mondo ordinario. Ma è un ritorno che mai avviene a mani vuote (anzi, nelle librerie il “problema” è opposto, semmai!), quindi quel mondo quotidiano sarà comunque meno ordinario, grazie ai “viaggi” in queste librerie così intriganti e a quanto vi ritrovo (e acquisto, appunto). Ciò fino al prossimo viaggio, alla prossima libreria che inesorabilmente mi attrarrà nei suoi locali e tra i suoi scaffali. Se possibile fascinosamente disordinati (all’apparenza) cioè a loro modo “non ordinari” come sono tali, ovvero straordinari, i grandi libri e il piacere di trovarli e leggerli.
Grazie della segnalazione. Sia mai che prima o poi io riesca a tornare a Napoli