C’è un architetto di Lima, in Perù, Karina Puente, che sta portando avanti un progetto artistico-letterario piuttosto ambizioso, soprattutto in senso “visionario”: realizzare delle illustrazioni per ciascuna delle 55 città descritte da Italo Calvino nel suo capolavoro Le Città invisibili.
Dice Puente (traggo le sue parole da qui): “Ogni disegno scaturisce da un processo concettuale e alcune richiedono più tempo di altre. […] Non sono semplici disegni, utilizzo diversi tipi di carta e disegno su ciascuno di essi prima di ritagliarli col taglierino. Ogni illustrazione è composta da diversi strati di carta ritagliati e incollati.”
C’è la suggestione di illustrazioni certamente intriganti per nella loro apparente semplicità (ma può essere realmente semplice ciò che si prefigga di rendere “visibile” un romanzo così fuori dagli schemi?), insomma, e ancor più c’è la conferma di come Le Città invisibili sia uno dei libri più affascinanti, magnetici e ispiranti della letteratura moderno-contemporanea, una creazione letteraria e culturale fuori dallo spazio – come effettivamente lo sono, le 55 città descritte – tanto quanto dal tempo nonché, ancora oggi, da qualsiasi ordinarietà. Doti proprie di un autentico capolavoro, senza dubbio, che non smetterà di suggestionare innumerevoli future generazioni: perché in fondo, anche se Karina Puente ci offre una (sua) visione delle 55 città calviniane, la loro verità continua a sfuggire a chiunque.
Cliccate sulle immagini per visitare il sito web del progetto di Karina Puente.
Molto belle e interessanti le città della peruviana Karina Puente, ma io, nel mio piccolo, credo che la bellezza e la Potenza delle città di Calvino sia anche racchiusa nel fatto che ognuno le immagina secondo il suo proprio sentire. Ho detto una stupidaggine? 😮
Stupidaggine? Giammai, anzi… hai detto una cosa giustissima, che esprime bene la potenza dell’opera di Calvino: tutti possono immaginare le proprie “versioni” delle città invisibili, ma nessuno può pensare di aver veramente e definitivamente catturato la loro immagine. Ecco perché il libro tutt’oggi affascina così tanto.
Chapeau, Giovanna! 🙂
Ti lascio anche qui il commento che ho lasciato su Fb, perché detto tra noi, amo più i blog che Fb 🙂
Le città invisibili di Calvino fu il tema di uno dei corsi che seguivo all’università (architettura). Il compito era rappresentare una delle città a scelta, usando qualunque tecnica volessimo. Scelsi Ersilia e realizzai una cornice in legno all’interno della quale s’intersecavano fili su cui s’incontravano sagome di uomini e donne. Inutile dire che m’innamorai del libro. L’esame andò bene, ma quello che mi rimase fu il racconto di quelle città che, negli anni successivi, provai a cercare nei miei viaggi. La cosa incredibile è che ne trovai alcune, perché una delle grandezze del libro di Calvino, secondo me, è che con la fantasia e l’immaginazione riesce a raccontare molte realtà 🙂