Ritornare a Vallombrosa

[Immagine tratta da toscana.info, l’originale è qui. Cliccateci sopra per ingrandirla.]

Alfin la spiaggia di quel mar di foco
L’Arcangelo afferrata, i suoi sconvolti
Battaglioni appellò; deformi e guaste
Angeliche sostanze. E qual d’autunno
Galleggiano affollate in Vallombrosa
Sul cristallo dei rivoli le foglie,
Ove in arco salenti ameni intrecci
Fan l’etrusche boscaglie.

[John Milton, Il Paradiso Perduto, 1a ed. 1667, Libro I, 299-304.]

Ma la Vallombrosa remota
è tutta di violette
divina, apparita in un valco
che tra due colli s’insena
ah sì dolce alla vista
che tepido pare e segreto
come l’inguine della Donna
terrestra qui forse dormente,
onde quest’anelito esala.

[Gabriele D’AnnunzioLaudi del cielo, del mare, della terra, degli eroi, 1a ed. 1667, Libro primo: Maya – Laus Vitae.]

[Foto di Filippo Masoni, opera propria, CC BY-SA 4.0, fonte: commons.wikimedia.org. Cliccateci sopra per ingrandirla.]
Vallombrosa è uno dei più bei luoghi di tutto l’Appennino ed è tra quelli che, avendolo visitato tanti anni fa e dunque del quale conservo un ricordo non troppo definito, mi ha piantato in testa e nell’animo visioni e impressioni assolutamente fascinose, di luogo sospeso, incantato, quasi avvolto da una dimensione onirica e leggendaria – soprattutto in forza delle sue meravigliose foreste, suppongo, ma per l’aura mistica esalata dalla celebre abbazia. Ero troppo giovane, ai tempi, per  godere della sensibilità di percepire nel profondo l’anima del luogo e tutta la forza del suo paesaggio, ma nonostante ciò ricordo di aver afferrato, per come potevo, l’incanto del luogo, la sua energia attrattiva, la magia virente che lo contraddistingue e lo rende così particolare, al punto da aver affascinato nei secoli numerosi letterati (lì sopra cito due tra i più celeberrimi), artisti, musicisti e, naturalmente, innumerevoli viandanti.

Mi piacerebbe molto ritornarci, ora, magari in un momento di quiete, senza la presenza di turisti e di altri eccessivi “disturbi”, per riconnettermi con il luogo e ascoltare le narrazioni, chissà quante, che il suo Genius Loci mi saprà raccontare. Spero di poterlo fare presto, ecco.

Molte delle testimonianze di personaggi famosi che hanno visitato Vallombrosa le potete trovare nel volume Vallombrosa 1638-1866: tracce di viaggiatori del Grand Tour, di Ilvo Santoni e Nicola Wittum, pubblicato da Edizioni Polistampa di Firenze nel 2014: lo trovate qui.

 

Claudio Venturelli, “I bei luoghi dell’Italia nascosta”

cop_venturelliChe l’Italia sia un paese traboccante di bellezze storiche, archeologiche, architettoniche, artistiche, paesaggistiche e culturali in genere è ormai cosa pleonastica di rimarcare. Che vi sia la necessità costante, se non crescente, di farle conoscere, soprattutto quando non siano tra quelle già osannate dalle guide turistiche e dunque abbondantemente visitate dai turisti di tutto il mondo, lo è altrettanto. D’altro canto all’Italia sovente si contesta, giustamente, il non saper adeguatamente valorizzare – in ogni senso questo termine può possedere – un così sconfinato tesoro di bellezza, ergo ogni voce di qualsiasi tono in grado di confutare quella contestazione è utile e preziosa.
Una di esse, di “tono” cinematografico, è stata Il Racconto dei Racconti, il film di Matteo Garrone presentato a Cannes nel 2015, interamente girato in locations italiane spesso poco conosciute ovvero fuori dai classici circuiti turistici ma di grande bellezza e fascino. Luoghi che, per tale motivo, sono stati uniti in un virtuale tour alternativo di turismo culturale dal libro di Claudio Venturelli I bei luoghi dell’Italia nascosta, (Editrice Historica, collana Petit Cahier di Viaggio 2016), sorta di guida molto pratica alla loro scoperta e visita. Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia, località quasi sempre legate a piccoli borghi di provincia immersi nella campagna, tra le cui vecchie case apparentemente insignificanti si celano veri e propri capolavori di arte, architettura e Natura…

venturelli_image(Leggete la recensione completa de I bei luoghi dell’Italia nascosta cliccando sulla copertina del libro lì sopra, oppure visitate la pagina del blog dedicata alle recensioni librarie. Buona lettura!)