Benvenuti nel blog di Luca Rota. Uno che esplora paesaggi e poi scrive. O viceversa.
Sentori di primavera
[Foto di Peggy Choucair da Pixabay.]Ieri pomeriggio, giusto all’inizio dei cosiddetti giorni della merla, tradizionalmente i più freddi dell’anno (anche se i cambiamenti climatici in corso hanno reso questa “tradizione” assai più aleatoria d’un tempo) e con la fine dell’inverno formalmente ancora ben lontana, be’, io ho percepito un primo segno di primavera. Un qualcosa di tenue ma evidente, una minima vibrazione, un sentore, un presentimento che s’è manifestato a pelle ma pure in animo, che mi ha richiamato – in modi altrettanto tenui ma indubbi – la dimensione primaverile, come se nell’aria, oggi, vi fosse qualcosa di diverso, di non (più) invernale, qualcosa che poi diventa via via più percepibile e sostanziale, a prescindere dall’intiepidirsi delle temperature o dalla sempre maggiore luminosità diurna ovvero da altri tipici elementi da bella stagione incombente.
Non so se a qualcuno di voi capiti una cosa del genere, a me sì, da sempre.
D’altro canto (e forse non casualmente) gli antichi Celti, in possesso di conoscenze ancestrali legate a doppio filo con il mondo naturale, proprio in prossimità di questi giorni celebravano Imbolc, la festa di fine inverno che nella tradizione irlandese segna parimenti l’inizio della primavera e che dalle nostre parti la dottrina cattolica ha trasformato nella Candelora senza tuttavia riuscire a cancellare l’antica genesi pagana, rimasta assai viva nelle regioni alpine: si vedano ad esempio due eventi tradizionali del periodo (cito i primi due che mi vengono in mente), la Scasada del Zenerù nella bergamasca Val Seriana oppure la festa della Giubiana in molte zone del Piemonte e della Lombardia, con i loro suggestivi roghi scaccia-inverno.
[La Scasada del Zenerù ad Ardesio (Val Seriana, Bergamo). Foto di Mattia Fornoni, tratta da viviardesio.it.]
Insomma, forse per quelle mie pretese percezioni primaverili mi posso illudere di trovare qualche giustificazione storico-culturale, oltre che climatica.
A dicembre ho trovato il primo anemone fiorito. Per me in quel momento è iniziato ciò che chiamo Anticipi di primavera.
Ciao Elena! 😉
Ma l’hai solo “intravista” in quell’anemone, la primavera, o l’hai anche sentita dentro, in qualche modo?
Io la sento. La natura comincia a svegliarsi ed è una bella sensazione.