Se si vuole che nevichi in montagna come raramente accade, si chiudano per decreto impianti e piste da sci.
Posto che il suo contrario – qualcosa come «Aprite i comprensori sciistici e non nevicherà per quasi tutto l’inverno» – è a sua volta una legge del tutto assodata, che rappresenta emblematicamente la realtà climatico-economica di tante stazioni sciistiche alpine. D’altro canto da qui al 6 gennaio, giorno in cui salvo nuovi decreti le piste da sci potranno riaprire, non è detto che un caldo inopinato non sciolga gran parte della neve caduta in queste ultime ore. Dacché i Dpcm cambiano quasi giornalmente ma pure l’andamento climatico degli ultimi anni non scherza affatto in quanto a cambiamenti fuori dall’ordinario!
Insomma: verrebbe quasi da chiedersi se non sia che, per ripristinare un clima più normale in montagna, si debba sul serio chiudere i comprensori sciistici e trasformarli in località nelle quali praticare tutte le altre attività alpine “non meccanizzate”. Bisognerebbe proprio chiederselo, già.
io non scio, non amo la neve, non frequento la montagna d’inverno, ma non ho potuto fare a meno di osservare la coincidenza di nevicate copiose, e l’impossibilità di goderne