L’ammirevole pervicacia dei politici

Comunque io i politici (italiani) li “apprezzo” pure.

Sì, perché trovatemi voi un’altra categoria che con siffatta orgogliosa pervicacia difende i diritti e i privilegi che ha acquisito nel tempo! Stipendi, vitalizi, immunità, privilegi… ci provano a metterli in discussione, ad abrogarli o eliminarli ma loro niente: fieri di quanto ottenuto, ogni volta lo difendono valorosamente e, nel caso qualcuno dei loro privilegi venga effettivamente abrogato, rapidamente lo ripristinano, magari cambiandogli forma ma lasciando inalterata – quando non accresciuta – la sostanza. Una perseveranza ammirevole, veramente ammirevole.

Voglio dire: fossero i comuni cittadini, ad avere una tal pervicacia e a difendere – se non a sviluppare – con simile ostinazione i diritti propri della società civile di cui sono membri, beh… oggi chissà quanta autentica democrazia si avrebbe, chissà quanta libertà d’ogni sorta, quanta giustizia, imparzialità, equità sociale, chissà quanti benefici a vantaggio di tutti!
Invece, che accade? Accade che i comuni cittadini sono sempre meno consapevoli di tali loro diritti naturali al punto da non impegnarsi quasi più nella salvaguardia di essi, nel frattempo che i politici (astutissimi, e anche per questo da ammirare!) fanno loro credere che il voto sia il “diritto” fondamentale e si fanno eleggere appositamente per difendere i propri artificiosi “diritti” esclusivi dei quali tuttavia sono ben consapevoli e per questo altrettanto decisi a salvaguardarli.

Geniale, vero? Suvvia, non si può non apprezzare cotanta astuzia!