Vi propongo un brano dell’articolo del professor Paoloni, che potete leggere interamente (fatelo, che merita, e meditateci sopra, poi) cliccando qui.
Il sostantivo “Maestro” è presente nella vita di ciascuno di noi dal momento in cui siamo in grado di intendere e volere. La nostra evoluta società dell’apprendimento lo utilizza, ormai, da molto tempo coniugandolo nelle diverse modalità: da quelle che lo vedono inserito nella scala gerarchica dei titolari degli insegnamenti nelle scuole di ogni ordine e grado che ne coniugano le tipologie; facendole iniziare con il maestro di scuola materna fino a mutarne la denominazione in professore per tipizzare la specifica disciplina che impartisce (professa); fino ad arrivare a coloro che riconoscono nel Maestro colui che, titolare dell’esperienza “di qualcosa” o “per qualcosa” è in grado di potere e sapere traferire questa esperienza a terzi. […] Non bisogna, tuttavia, compiere l’errore, almeno in tal caso vista la serietà della circostanza, di scambiare i ruoli di maestro e allievo. Noi, tutti noi, non medici specialisti, siamo umili, indistinti, inermi, timorosi e ignoranti allievi. Ognuno, quale allievo, faccia la sua parte con totale umiltà e destrezza, utilizzando, laddove possibile, i nostri rispettivi ruoli, quale contributo per fare in modo che i maestri possano essere messi nella condizione di insegnare meglio. Facciamo gli allievi modello. Questo non è un campionato di calcio, dove tutti anche con ilarità e simpatia siamo allenatori e, quindi, maestri. In tal caso non siamo in una competizione per lo scudetto o per una coppa. Per una serie di sfortunate circostanze stiamo vivendo una difficilissima fase della vita della società globalizzata e non possiamo assolutamente permetterci di invertire i ruoli per salvaguardare la vita di molti di noi. […]
Paoloni ha ragione. Abbbiamo semprequalcosa da imparare a dieci come a novanta. Diciamo che siamo sempre allievi e mai maestri.
Già. Mentre alcuni pensano sempre di essere “maestri” senza mai avere nulla di buono da insegnare.
credo che i famosi Maestri sono più ignoranti degli allievi
I quali allievi così diventano sempre più ignoranti.
Un cul-de-sac, insomma.
più o meno così 😀