Eugenio Pesci, “La scoperta dei ghiacciai. Il Monte Bianco nel ‘700”

cop_la-scoperta-dei-ghiacciaiSe si considera quanto oggi un panorama alpino, ovvero un orizzonte che sia chiuso dalle linee frastagliate delle vette delle Alpi – ancor più se innevate – sia gradito da tutti, oppure se constatiamo su quante di quelle vette giungano impianti di risalita ed esistano infrastrutture turistiche che ne consentano la frequentazione di massa e il godimento diretto della loro bellezza in tutta comodità e senza alcuna remora, pensare che un tempo la gente non avesse quasi nemmeno il coraggio di levare lo sguardo verso quegli stessi monti sembrerebbe cosa riferita ad epoche a dir poco primitive.
Invece è realtà di nemmeno 3 secoli fa, quando già la rivoluzione industriale stava riscaldando i propri motori (a vapore) per ribaltare il mondo e la gran parte del globo terracqueo era stata esplorata e conosciuta, almeno geograficamente. In effetti, s’è dovuto attendere l’età dei lumi per convincere i meno ingenui che lassù, sulle montagne più alte, non vi fossero affatto spiriti maligni, draghi e demoni come la superstizione popolare di matrice religiosa faceva credere. E proprio su tale “scoperta” – termine che parrebbe fuori luogo ma, appunto, a ben vedere è assolutamente adeguato – disserta Eugenio Pesci in La scoperta dei ghiacciai. Il Monte Bianco nel ‘700 (CDA – Centro Documentazione Alpina, Torino 2001). Da abile e raffinato indagatore dell’essenza filosofica presente alla base della frequentazione alpestre – riversata peraltro anche in ottime guide alpinistiche, Le Grigne della collana “Guida ai Monti d’Italia” CAI-TCI, per dirne una – Pesci ci racconta la lunga epopea che dal tempo in cui si pensava che, appunto, le alte vette montane fossero la tana di esseri demoniaci e i ghiacciai venivano raffigurati come lunghi mostri dalle fauci protese a divorare i fondovalle, ha portato a quella che fu una vera e propria scoperta dell’alta quota e del suo carattere peculiare, quello glaciale…

Raffigurazione ottocentesca di un ghiacciaio, tratta da http://www.thegorgeousdaily.com/etudes-sur-les-glaciers-by-louis-agassiz/
Raffigurazione ottocentesca di un ghiacciaio, tratta da http://www.thegorgeousdaily.com/etudes-sur-les-glaciers-by-louis-agassiz/
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Ego lego, #1

Si dice spesso che si è ciò che si mangia. Se questo è vero, dal punto di vista meramente fisico – e lo è, senza dubbio – allora si può anche dire che, intellettualmente, si è ciò che si legge. Infatti, sotto questo aspetto molto spesso chi non legge non è. Banale, forse, ovvio e scontato altrettanto, ma innegabile, io credo.

Detto ciò, di seguito gli ultimi arrivi nella mia libreria. Cliccate sulle immagini per saperne di più.
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