
Se trascuriamo i bambini (i quali non sanno abbastanza per formulare le domande importanti), ben pochi di noi spendono molto tempo a chiedersi perché la natura sia così com’è; da dove sia venuto il cosmo, o se esista da sempre; se un giorno il tempo comincerà a scorrere all’indietro e gli effetti precederanno le cause; o se ci siano limiti ultimi a ciò che gli esseri umani possono conoscere. […] Eppure, la più rimarchevole proprietà dell’universo è di aver generato creature in grado di porre domande.
[Stephen Hawking, Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, BUR Rizzoli, 1998.]
Ecco, tra millemila consigli natalizi che in questi giorni vengono sparati a raffica ovunque, questo sarebbe proprio un bel regalo per Natale: domande. Sensate, intelligenti, interessanti, importanti. Perché oggi tutti pensiamo di avere e sapere risposte, ma di domande importanti ne abbiamo? Di quelle che una risposta ce l’hanno (forse) ma probabilmente non immediata e ancor più non mediata – da altri senza argomentazione logica, una risposta da cercare, scoprire, capire
Sarebbe proprio un bel regalo, e utile. A se stessi, soprattutto.
E’ vero, diamo per scontato quasi tutto, quando dovremmo chiederci il perchè di tutto
Esattamente. Il problema (anzi, uno dei problemi) del mondo di oggi è che troppi danno (e hanno) risposte senza nemmeno sapere le domande.
vero, anche fare la domanda giusta è tutt’altro che facile