Questa mattina, ad esempio (giorno 17 di giugno, ormai alle soglie dell’estate), l’aspetto del paesaggio bagnato dalla pioggia e avvolto da nubi basse che avvolgevano i fianchi dei monti sfilacciandosi sui crinali e, apparentemente, fin sulle chiome degli alberi, era quello d’una giornata di inizio novembre. Ed era bellissimo osservare questa strana condizione meteorologica “sovversiva”, alternativa, fuori posto e fuori contesto, quando il calendario avrebbe dovuto sancire cieli azzurri, Sole già sovrastante l’orizzonte e temperatura più che mite. Certo, so bene che si tratta di un’eccezione o poco meno, una cosa rara tra giornate e condizioni meteo che si uniformeranno sempre più al clima estivo e alle sue ordinarie peculiarità, quello che fa pensare rapidamente alle vacanze e sembrare certe immagini novembrine come provenienti da una lontananza quasi inconcepibile. Eppure, ribadisco, ritrovarsi fuori casa come fosse autunno ma metà giugno passato, col paesaggio in alto nascosto da nubi scure e compatte, i boschi intorno lucidi di pioggia e il sentore dei profumi del terreno bagnato come si sentono nelle mattine di ottobre prima che il Sole sorga, mi ha donato una deliziosa sensazione di “consapevole smarrimento”, di utopia climatica, evento possibile ma improbabile al punto da non poterti non sorprendere, almeno un poco, sollecitandoti il dubbio pur consapevolmente assurdo (ma al contempo divertente) che il calendario in casa sia stato spostato avanti di qualche mese, be’, è veramente piacevole.
Anche perché no, nessun errore, il calendario è sul mese corretto e a breve la bella stagione prenderà inesorabilmente a imperare con condizioni climatiche fin troppo estive e afose, magari oltre ogni limite, visto le inquietanti tendenze del clima attuali. Ecco perché, pure, questa pioggia estiva simil-novembrina mi piace così tanto. È come ritrovarsi in un ambiente molto rumoroso per poi poter godere, per qualche momento, di una stanza in cui vi sia molta più quiete, ecco. Un piacere leggero, lenitivo, effimero tanto quanto soave. Da godere pienamente finché è possibile, senza dubbio.
ciao, a me la pioggia in qualsiasi momento dell’anno sia mete sempre un pó di tristezza o malinconia, sará il rumore, sará il grigiore del cielo, non sono ancora riuscita a decifrarlo.
Buonanotte o forse dovrei buongiorno
(una antica lettrice 😉 non so se sia il termine appropriato ..antica…)
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMAAAAAAAAAAAAAAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAMMIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!! 😯😯😯
E’ TORNATA LA DOTT.SSA MONTONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!
😍😍😍
Come stai, e state laggiù? Tutto bene? Lo spero molto! Bello rileggerti! ☺
Sai forse cosa puoi fare, per vincere la malinconia da pioggia? Non usare l’ombrello. All’inizio ti innervosirai, per ovvi motivi, poi finirai per pensarla come Aleksandr Blok – il poeta russo dell’800, sì -, che scrisse “Oggi piove, tutti gli alberi sono felici.” E se sono felici loro, con tutta la loro saggezza secolare, perché non dovremmo esserlo noi?
😀😉
che bella accoglienza, é valsa proprio la pena tornare. Sapevo che cominciavi a sentire la mia mancanza per questo sono tornata 🙂
Io non uso mai l’ombrello… ahahah a parte che qui dove vivo io non piove mai, anzi quest’anno qualche volta, siamo molto vicini al deserto. Comunque bella l’immagine degli alberi che sono felici, la prossima volta che mi sentiró triste perche piove penseró agli alberi. 😉
18 milioni di abitanti e siamo giá a 250000 contagi, diciamo che potremmo stare meglio, non ci resta che aspettare e incrociare le dita.
Un caro abbraccio
Infatti, era da un po’ che mi chiedevo; ma dov’è finita, Anto? Dall’altra parte del mondo? 😮🙄 Poi mi rispondevo e facevo “Ah, già!” con la faccia così: 😑.
In ogni caso sono contento di sapere che almeno voi state bene, e mi auguro di cuore che continuiate così, senza avere problemi. 😄😘