Ecco, questa gran foto di Claudio Stefanoni (titolo: Aeroporto di Malpensa) – onirica e straniante, determinata eppure sfuggente, così sospesa in una dimensione spaziotemporale interrotta, talmente obiettiva da apparire surreale o forse, per meglio dire, capace di fissare l’attimo in cui reale e surreale si fondono facendosi indistinti – è forse quella che, tra molte altre viste in giro, tanto belle quanto ovvie, potrebbe meglio rappresentare i due mesi di lock down trascorsi e parimenti ben materializzare i timori e le ansie per un suo ritorno, in un eventuale malaugurato futuro prossimo.
Applausi!
Grazie, hai colto molto di me e sono felice che sia possibile vederlo in questo scatto, le prime possibilità di uscire di casa sono state caricate di aspettative e sogni nati dai momenti trascorsi tra me e me.
Grande Claudio, grazie a te!
In effetti è significativo che momenti di così intensa introspezione si siano materializzati in uno scatto il cui contesto rimanda ad un senso di illimitata estroversione – una superficie così ampia e libera che si perde nel buio del cielo notturno – ma che, appunto, al contempo dona sensazioni di forte introversione.
Grazie ancora, e speriamo di parlarne di persona presto! Ciao! 😉