Tuttavia, se avete avuto l’occasione (o se l’avrete e vi consiglia di averla) di visitare la Vikingskipshuset, il notevole Museo delle Navi Vichinghe di Oslo[1], di quell’ipotesi sulla conquista vichinga dell’America ora divenuta verità scientifica io penso che ne eravate già certi, ovvero quando ci andrete lo sarete. Perché visitando il museo e ammirando le tre navi in esso conservate (alcune coeve agli anni della conquista americana, ma tenete conto che la concezione di tali navi è ancora più antica), resterete sbalorditi dalla bellezza, dall’eleganza e dalla palese efficienza idrodinamica dei drekar, o drakkar nella forma più comune del nome, forse tra i manufatti più belli mai creati dalla razza umana. Sembrano disegnati con un avanzatissimo software CAD ma pure attraverso una concezione artistica assolutamente attuale, con lo scafo così filante e perfettamente adattato alla navigazione veloce in acque anche agitate come quelle oceaniche e la forma armoniosa tanto quanto funzionale che consentiva a tali navi di effettuare manovre impossibili per qualsiasi altra imbarcazione del tempo (e di molti secoli successivi).
![Gokstadskipet1 [Foto di Karamell - Opera propria, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=839681.]](https://lucarota.files.wordpress.com/2021/10/gokstadskipet1.jpg?w=217&resize=217%2C290&h=290#038;h=290)
![1626px-Viking_ship_museum_(14243155931) [Foto di Jim Killock - Viking ship museum, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=74532294.]](https://lucarota.files.wordpress.com/2021/10/1626px-viking_ship_museum_14243155931.jpg?w=224&resize=224%2C149&h=149#038;h=149)
![Oslo_128 [Foto di FrDr - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=109360619.]](https://lucarota.files.wordpress.com/2021/10/oslo_128.jpg?w=99&resize=99%2C149&h=149#038;h=149)
![1620px-Oseberg_Ship_-_Viking_Ship_Museum_(Oslo) [Foto di Larry Lamsa - Oslo, Norway, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44944588.]](https://lucarota.files.wordpress.com/2021/10/1620px-oseberg_ship_-_viking_ship_museum_oslo.jpg?w=223&resize=223%2C149&h=149#038;h=149)
![1431px-NO-vikingskiphuset-oseberg-02 [Foto di Balou46 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46000320.]](https://lucarota.files.wordpress.com/2021/10/1431px-no-vikingskiphuset-oseberg-02.jpg?w=98&resize=98%2C149&h=149#038;h=149)
A vederli, insomma, viene spontaneo pensare che con scafi così “perfetti” i Vichinghi potessero realmente arrivare ovunque volessero e con un rendimento di viaggio all’epoca insuperabile nonché, appunto, navigando con un’eleganza stupefacente, al punto che le caravelle di Colombo, concepite diverse centinaia di anni dopo, appaiono al confronto come imbarcazioni tozze e goffe. Basti pensare che un dreki (singolare di drekar) coi venti favorevoli poteva viaggiare tranquillamente a 15 nodi di velocità (28 km/h) quando invece una caravella del tempo di Colombo, ovvero una nave concepita secoli dopo, faticava a superare i 10 nodi.
Ma, appunto, anche a prescindere dalla storia delle esplorazioni vichinghe e dalla scoperta dell’America, lo ribadisco: credo che un dreki, o drakkar, sia una cosa che bisogna ammirare almeno una volta nella propria vita. È realmente un oggetto stupefacente ed emozionante come pochi altri fatti da mano umana, ve lo assicuro, e vi farà capire molte cose non solo riguardo ai Vichinghi ma in generale della storia, dell’evoluzione e dello sviluppo tecnologico della nostra civiltà.
[1] Vale anche per il Vikingeskibsmuseet, il Museo delle Navi Vichinghe di Roskilde, in Danimarca, che a sua volta ho visitato; ma sena dubbio le navi conservate a Oslo sono più spettacolari, anche perché meglio conservate.
1 commento su “Perché i Vichinghi sono giunti in America ben prima di Colombo”