Che cos’è un’opera d’arte?
Questa è probabilmente una delle domande più dibattute da sempre dalla civiltà umana, una domanda dalle mille risposte e dunque di nessuna risposta assoluta, di certo non risolvibile nell’opinione più comune – pur comprensibile, senza dubbio – che rimanda al mero valore estetico di un manufatto, dunque che l’opera d’arte sia “qualcosa di bello e gradevole”, qualcosa che deve piacere e basta. No, perché fin da quando l’umanità ha cominciato a produrla e ancor più dal momento in cui, nell’era moderna e contemporanea, è andata oltre il solo ed evidente valore estetico assumendone numerosi altri, l’arte non è mai una cosa troppo “semplice”, anzi: a volte quella più grande e rivoluzionaria è stata, almeno inizialmente, la meno apprezzata e capita se non la più vilipesa, proprio perché spesso troppo semplicemente analizzata e per ciò incompresa.
A tal proposito: e se pensassimo che un’opera umana “brutale”, per certi versi rozza, per tanti altri aliena e impattante come un gigantesco muro di calcestruzzo armato piazzato in mezzo alle montagne a trattenere una gran massa d’acqua – una diga, sì – possa rappresentare una risposta a quella domanda? E parimenti con essa rappresentare ovvero raccontare alcuni dei più importanti valori ulteriori a cui ho accennato?
bella domanda ti sei posto. Di certo una diga è tutt’altro che un opera d’arte o d’ingegno umano.
Nel mio piccolo, penso che anche una diga può essere un’opera d’arte. Se parli con ingegneri saranno d’accordo!
Opera d’arte è quella che esprime qualcosa e riesce a dialogare con l’osservatore.
Ciao Giovanna,
ottima osservazione, la tua. In più una diga, per essere considerata ben fatta e non risultare uno scempio cementizio nel paesaggio naturale, deve dialogare pure col paesaggio stesso, per cui in qualche modo è – o può essere – un’opera di “arte” in un senso anche più pieno e articolato della definizione.
Grazie! 😊