Altri soldi pubblici ai comprensori sciistici, in Lombardia. Sostegno o accanimento?

Da Regione Lombardia arrivano altri milioni di Euro di soldi pubblici a favore dei comprensori sciistici «per garantire un adeguato livello di innevamento artificiale». Un aiuto concreto per sostenerne l’attività oppure un “accanimento terapeutico” per evitarne l’altrimenti inesorabile chiusura? Perché, se così non fosse e le società degli impianti riuscissero a reggersi sulle proprie gambe, che bisogno ci sarebbe di sostenerne finanziariamente l’attività? Cosa comprensibile, visti i posti di lavoro da salvaguardare: ma se il materiale da “lavoro” – ovvero la neve naturale e le condizioni climatiche e ambientali per quella artificiale – sta svanendo, non sarebbe il caso di investire così tanti soldi pubblici per convertire l’attività a pratiche turistiche più consone e sostenibili per tutti, in primis nelle stazioni sciistiche al di sotto dei 1800 m di quota, oppure per incrementare quantità e qualità dei servizi di base a favore delle comunità residenti – in un paese come il nostro che peraltro non spicca per disponibilità di risorse e tanto meno per sensibilità e vicinanza ai bisogni della società civile? Dov’è la logica amministrativa e il buon senso politico e civico in tali interventi?

Sono domande reiterate da anni, alle quali tutti rispondono meno chi dovrebbe rispondere per primo, già.

(Per leggere l’articolo tratto dal quotidiano on line “LeccoNotizie” al quale l’immagine si riferisce, cliccateci sopra.)

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.