“Maiella Treffen”: sembra un brutto scherzo e invece è tutto vero

[Un scorcio dei territori intorno alla Maiella. Immagine tratta da www.facebook.com/itineraridabruzzo.associazione.]

Nel cuore del Parco Nazionale della Majella si prepara ad accogliere un evento unico nel suo genere: il Majella Treffen. Questo motoraduno, che si svolgerà dal 5 al 7 gennaio 2024, promette di essere un appuntamento imperdibile per gli amanti delle due ruote e della natura.
Un’occasione per esplorare la bellezza selvaggia e incontaminata della Majella e godere di un’esperienza unica all’insegna dell’avventura e della scoperta.
Gli appassionati di moto avranno l’opportunità di condividere esperienze, esplorare sentieri e strade panoramiche della Majella, il tutto immerso nel verde rigoglioso del Parco Nazionale della Majella. Un equilibrio perfetto tra avventura e comodità, per un’esperienza piacevole e senza pensieri.
Il Majella Treffen sarà animato non solo dal rombo dei motori, ma anche dalla musica e dal divertimento. La serata si accenderà con musica dal vivo, DJ set e intrattenimenti vari, creando un’atmosfera festiva e coinvolgente. Un modo perfetto per concludere le giornate di esplorazione e condivisione, celebrando la passione comune per le moto e la bellezza della natura.

Lo so, è così assurdo e grottesco che sembra un testo appositamente inventato per risultare eccessivo e provocatorio, il frutto di una fantasia malata oppure di uno scherzo fin troppo grossolano nelle esagerazioni che esprime.

Invece no, è tutto vero, come si può leggere qui.

Be’, in verità a me non spaventa tanto l’evento in sé, certamente non l’unico di questo genere, ma il messaggio che con esso si vuole imporre: esplorare l’ambiente naturale e le montagne a bordo di un mezzo motorizzato. Un messaggio che troppo spesso nei fatti si trasforma in devastazione dei territori interessati. Bellezza selvaggia, verde rigoglioso, amore della natura con rumore, puzza, inquinamento, deterioramento del terreno. Sarebbe questo l’«equilibrio perfetto» di tali iniziative?

E, domanda inevitabile a questo punto: ma dunque, i parchi nazionali e le aree di tutela ambientale, A COSA C**ZO SERVONO?

 Ecco. E scusate la rudezza espressiva.

P.S.: del grave problema delle moto sui sentieri mi sono occupato più volte, trovate qui i vari articoli al riguardo.

8 pensieri riguardo ““Maiella Treffen”: sembra un brutto scherzo e invece è tutto vero”

  1. Io c’ero, ed eravamo in un aria pick nic privata con tutte le concessioni richieste. Non c’era nessuna musica live o dj set se nn una piccola cassa dove si veniva messa musica con il cellulare. Nn si è esplorato sentirti di nessun genere se non la strada asfaltata statale. Nn abbiamo lasciato rifiuti. Nn capisco xké questi articoli per aizzare odio a chi cerca di fare valutare il proprio territorio e permettere ai piccoli paesini di vivere con il turismo. Invece di fare i leoni da tastiera perché non avete alzato il vostro comodo culo e siete venuti lì a fare casino se vedavate qualcosa di storto??? Troppo facile così. Bravi.

    1. Federica, grazie del suo commento e della testimonianza. Come ho scritto nel mio post, il problema di questi eventi spesso non è l’evento in sé ma il messaggio che viene fatto passare, e che ha giustificato FREQUENTISSIMI episodi di danni ambientali alle vie rurali interessate da tali raduni motoristici. Questo è troppo facile, purtroppo, non certo altro. Per quanto riguarda l’alzare le proprie parti basse per verificare che non ci siano cose che vadano storte, in queste circostanze, le assicuro che lo facciano di continuo e lungo tutto l’anno con un lavoro costante, sul campo e non, per fare in modo che non ci siano quelli che invece il loro culo lo alzano, lo appoggiano su una sella con un motore sotto per andare a fare danni in ambienti fragili e spesso tutelati giuridicamente. Dunque i suoi ameni epiteti se li tenga per quelli, sodali a voi, che evidentemente non sanno trasmettere una bella immagine delle vostre attività e lo fanno in maniera drammaticamente ipocrita. Per tutto il resto, ribadisco, lasci fare. Grazie ancora per la sua testimonianza e buona giornata.

      1. non ho capito il senso, che sia una moto o una macchina con una famiglia dentro che va in area pick Nick parcheggia e si fa la giornata in famiglia o amici, ripeto in un area privata con i permessi cosa cambia il mezzo? Io sono la prima a voler tutelare ciò che abbiamo di più caro e bello. Ma nn vedo proprio il senso di questa polemica. Perché il rombo di una moto che passa è uguale al rompo di una macchina, o di un furgoncino della frutta, o di un trattore che esce per andare a lavorare il terreno. Questo mi fa capire che fosse per lei la montagna o qualsiasi altra area naturale non dovrebbe essere accessibile a nessun essere umano. O ce l’ha solo con le moto?

      2. Federica, suppongo di averle già risposto su Facebook. Ma, mi permetta, questa sua affermazione, “Perché il rombo di una moto che passa è uguale al rompo di una macchina, o di un furgoncino della frutta, o di un trattore che esce per andare a lavorare il terreno” è totalmente deviante dal nocciolo della questione, anche se capisco che dal suo punto di vista non lo sia e che viceversa lei non capisca che quel nocciolo è nel modello di frequentazione del territorio naturale che si vuole proporre, anche al di fuori di dove sia “normale”. Se ciò avviene nel rispetto di tutto e tutti, tanto meglio: purtroppo a volte ciò non accade e queste circostanze impongono la massima sensibilità al riguardo su OGNI cosa, non certo solo sui motociclisti (non cada in inutili vittimismi). Se seguisse il mio lavoro lo capirebbe veramente e non come scrive. Detto ciò, sono invece ben contento che scriva che “Io sono la prima a voler tutelare ciò che abbiamo di più caro e bello”: ce n’è un gran bisogno, visti certi scempi – in generale, non ricominci! – che purtroppo le montagne italiane devono sopportare.

    2. Cara Federica, ti rispondo come abitante di un piccolo paese di montagna e anche come operatore turistico, quindi penso che il mio punto di vista possa assumere ancor più valore ai tuoi occhi.Per “permettere ai piccoli paesini di vivere con il turismo” le soluzioni non sono certamente i moto raduni per diversi motivi che ti elenco di seguito:1. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale per il Turismo (OMT), turista è chi soggiorna ed utilizza una serie di servizi nel luogo scelto per minimo 24 ore e per non più di un anno. Tu hai parlato di area picnic, quindi di cibo probabilmente portato da casa o comunque, anche se acquistato in loco, consumato altrove. I motoraduni, pertanto, non portano turismo.2. Onestamente, e qui non voglio sembrare né altezzoso né presuntuoso, noi dei cosiddetti “paesini” ci siamo stufati di sentirci dire di quale economia dobbiamo vivere da persone che vivono in città, nelle quali avete tanti, tantissimi servizi ed agevolazioni in più rispetto a noi. E’ ora di finirla con la favoletta dell’aria buona, del silenzio, della porta non chiusa a chiave, è molto più complicato di così. I nostri paesi si spopolano, i servizi vengono sempre meno e non è sicuramente un moto-raduno ma neanche i mesi di luglio e agosto a salvare la situazione. E’ un problema molto più grande che però spesso e volentieri voi di città ignorate e pensate, in buona fede ovviamente, di risolvere la situazione venendo la domenica a fare una passeggiata, prendere un caffè al bar e anche magari riempire il ristorante di turno. Sappiate che, nonostante i vostri sforzi, la situazione non migliora.3. I Parchi Nazionali sono aree protette sotto tanti punti di vista, non è solo la natura selvaggia ma anche il patrimonio storico, culturale e umano. Stormi e stormi di motociclette che attraversano stradine strette o che rompono il meraviglioso silenzio dei paesaggi montani arrecano tanto disturbo non solo agli animali ma anche agli abitanti locali e a tanti, tantissimi turisti che vengono davvero alla ricerca di quiete e pace. I sentieri e le carrarecce non sono piste da enduro, spesso sono vie percorse da secoli, se non addirittura da un millennio almeno, e tante volte racchiudono storie, curiosità e concetti che, perdonami, nessuna moto è degna di rovinare o scavare.Detto questo, spero tu possa quantomeno considerare questi punti di vista quando raggiungi un luogo “turistico” o come vuoi definirlo.Saluti

  2. Chi ha scritto questa losca porcheria è sicuramente un represso che non sa neanche di cosa si stia parlando. Ho partecipato personalmente anch’io all’evento ove non vi è stata nessuna deturpazione del territorio e nessuna musica disturbatrice oltre che una chitarra e due ddù bbotte. Chi vuole far passar altro con questo penoso articoluccio sta rischiando anche un bel po’ perché sta calunniando gli organizzatori, le brave persone che vi erano presenti e soprattutto il proprietario dell’area camping, visto che il tutto si è svolto in una proprietà privata.

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