
Sa, io lavoro sempre. Scrivo. Qualche volta quello che metto su carta diventa un film, altre volte no. Però scrivo sempre. La chiave di tutto è il racconto.
[Da un’intervista a Maurizio Di Fazio di martedì 22 settembre 2015 su trovacinema.repubblica.it.]
Ecco, il racconto: che, quando fatto ad arte come Lina Wertmüller sapeva fare, illumina la realtà, indaga e scopre la verità delle cose, genera consapevolezza e riflessione, crea preziosa memoria. Gli italiani sono stati grandi maestri del racconto, ora temo lo siano meno o lo siano in un modo assai meno efficace di un tempo e, forse, più sterile. Per questo un’artista così capace di raccontare qualsiasi cosa come lei, libera, ribelle, ironica, sagace, vitale, anarchica nonché donna meravigliosa, all’Italia mancherà certamente molto.