Di frequente mi capita che io dica a qualcuno che sono andato a visitare un certo luogo e loro mi chiedono che luogo ovvero che città, località turistica, monumento, attrazione eccetera e io ribatto no, niente di tutto ciò, e descrivo un posto come questo qui sotto…
…e i miei interlocutori esclamano sorpresi: «Sei andato lì? Ma non c’è niente, lì!»
Così io, di nuovo, rispondo: proprio per quello ci sono andato, perché lì non c’è “niente” ma in realtà c’è tantissimo, a capire che c’è!
Ma non capiscono del tutto, credo.
(L’immagine è tratta da qui, e il luogo ritratto non è affatto casuale.)
Spesso purtroppo e il non comprendere degli altri ti fa sentire un po’ isolato, con un leggerissimo sapore amaro in bocca. Vorresti semplicemente condividere! Bravo.
Grazie, Giovanna. Mah, sai, anche il concetto di “isolamento” lo si potrebbe discutere a lungo: sei tu isolato dagli altri, o viceversa sono gli altri che si isolano da sé? A volte forse la mancanza di comprensione reciproca deriva proprio da questo.
Grazie ancora! 😊😉
Sarebbe interessante, a questo punto, creare dei racconti proprio a partire da questo “non c’è niente”.
Chi sono le persone che lo affermano, quale la loro “storia”, il come del vostro incontro… io credo che sarebbe un bellissimo esercizio di letteratura. Io spesso lo faccio, per sentirmi meno “solo”.
Verissimo, Francesco. Fai bene a farlo, anche perché il “niente” non esiste e la presenza di quelle stesse persone che invece lo rimarcano, a loro modo, lo dimostra perfettamente.
Grazie, come sempre, delle tue preziose osservazioni! 😉