Suvvia, finiamola! E’ da quando son nato che leggo queste sciocchezze nelle poesie, nei racconti e altre simili balordaggini! Pietà per il povero marinaio! Sì, va bene, ma non nel senso che intendono le poesie. Pietà per la moglie del marinaio! Anche questo va bene, ma non nel senso inteso dai poeti. Pensate un po’: chi, fra tutti gli uomini, conduce la vita più sicura? Il povero marinaio. Date un’occhiata alle statistiche e vedrete. Dunque, non sprecate la vostra pietà per i pericoli, i disagi e le privazioni del povero marinaio. Lasciate che lo facciano quei minchioni dei poeti.
(Mark Twain, Appunti sparsi su una gita di piacere, Passigli Editori Firenze, 1992, p.29)
Beh, quantunque le motivazioni che utilizza Twain – col suo solito meraviglioso e mordace stile – per sostenere quanto sostiene sui poeti siano quanto meno insolite, almeno per noi, oggi, devo inevitabilmente concordare con lui sulla sostanza di molti (troppi) presunti/pretesi poeti contemporanei, che con le loro dabbennaggini spacciate per poesia e ancor più con la boria di definirsi poeti, appunto, giustificano tutt’oggi pienamente il giudizio del grande scrittore americano. Assolutamente.
P.S.: qui potete leggere la personale recensione del testo da cui la citazione è tratta.
Come negare che il grande mark abbia colto nel segno col suo graffiante e sarcastico humour
Mark Twain rules!!! 🙂
(Ce ne fossero, oggi, di personaggi così nell’ambito culturale…)
Ciao, Orso! 🙂
Sarebbe una fortuna!