«Io ne ho viste cose, anzi, credevo di aver viste cose che voi umani non potevate immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
Poi sono giunto quaggiù, in questo posto chiamato Italia
e be’, accidenti, devo dire che ci son rimasto parecchio male,
dacché le cose che si vedono qui altrove nemmeno se le immaginano.
E tutti ‘sti italici accidenti non rimarranno nel tempo come lacrime nella pioggia,
semmai perdureranno più prosaicamente come (chiedo venia per il lemma) ca**i vostri, ecco.
È tempo di fuggire – il più lontano possibile da qui, da questa italiota gabbia di pazzi!»
P.S.: si veda questo post pubblicato quasi un anno e mezzo fa e già allora consono al momento. Ma ora, solo leggermente rivisto, lo è ancora di più. Ecco.