Certo che, a leggere e ascoltare dai media “d’informazione” (virgolette inevitabili) tutti gli interventi, le azioni, le opere, i provvedimenti, i progetti che fanno (farebbero) parte del cosiddetto PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e saranno (sarebbero) finanziati con i soldi del Recovery Fund europeo, o Next generation EU che dir si voglia, con tot miliardi qui, tot miliardi là, tot miliardi sopra e tot miliardi sotto, mi si fa vivida la sensazione che, a metter dentro tutto quanto, non solo non bastino i 191,5 miliardi concessi dalla UE all’Italia ma nemmeno il doppio e tanto meno il triplo o il decuplo. Che a momenti manca solo di sentire che verranno finanziati pure un ponte autostradale tra Civitavecchia e Olbia, la fornitura di pietre filosofali a tutti i cittadini maggiorenni e magari pure l’ampliamento e l’ammodernamento del tunnel tra il Gran Sasso e il CERN di Ginevra, e poi le avranno dette tutte!
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