“Le biblioteche, per loro stessa natura, possono sostenere ma anche mettere in discussione l’autorità di potere. Come depositari di storia o fonti per il futuro, guide o manuali per i tempi difficili, simboli di autorità passate e presenti, i libri di una biblioteca rappresentano ben più di quanto contengano nel loro insieme, e sono stati considerati, sin dall’inizio della scrittura, una minaccia. Poco importa il motivo per cui una biblioteca viene distrutta: ogni censura, riduzione, frammentazione, saccheggio o bottino dà origine (perlomeno come presenza spettrale) a una biblioteca più forte, più chiara e più durevole di libri banditi, saccheggiati, depredati, frammentati o ridotti. Può essere che questi libri non siano più consultabili, che esistano soltanto nel vago ricordo di un lettore o nell’ancor più vago ricordo di una tradizione e di una leggenda, ma hanno acquisito una sorta di
immortalità. (…) Le biblioteche che sono svanite o a cui non è mai stato concesso di esistere sono molte di più di quelle che visitiamo, e formano gli anelli di una catena circolare che ci accusa e ci condanna tutti.“
(Alberto Manguel, La biblioteca di notte, traduzione di Giovanna Baglieri, Archinto 2007, p. 109)
E’ vero: da sempre la cultura è una minaccia per il potere, e il libro è l’oggetto culturale per eccellenza, quindi figuratevi una biblioteca, un luogo che di libri ne contiene a migliaia e migliaia! Una sorta di enorme arsenale sovversivo, insomma.
Ecco anche perché il potere, soprattutto in certi paesi (inutile dire a chi mi stia riferendo, no?) non fa nulla per coltivare la cultura, anzi! – mi torna sempre in mente quel “con la cultura non si mangia!” boriosamente pronunciato tempo fa da un così tanto apprezzato (non certo dallo scrivente) esponente del potere nostrano… Beh, aveva “ragione”: il potere si nutre di ignoranza, non certo di sapienza; di questa, ovvero di cultura, si nutre invece la libertà.
Lo si capisse finalmente, e una volta per tutte!
un popolo colto è un popolo più critico, più accorto, più difficile da prendere in giro raccontandogli la favoletta a lieto fine per farlo stare buono. mi sovviene “la fattoria degli animali” di Orwell, libro in cui di “favola” ne viene raccontata un’altra, una di quelle che apre gli occhi anche ai bambini. le biblioteche sono luoghi sacri, come i libri, la cultura e la libertà. il sistema scolastico italiano, purtroppo, è sempre più bombardato e sopravvive per alcune persone di buona volontà, anche se i mass media ci raccontano una “favola” differente. se non si investe nella cultura, non ci sarà miglioramento alcuno nel nostro bel Paese
Esatto, hai perfettamente ragione. Ed è per questo infatti che spesso, volendo fare il pessimista a tutti i costi, temo che il non investire nella cultura sia parte di una ben precisa strategia di imbarbarimento collettivo, così da passare – per restare in ambiti Orwelliani – da “La Fattoria degli Animali” a “1984”, sempre che non ci stiamo già, in un mondo come quello…
Grazie di cuore del tuo commento! 🙂
e ci siamo già sì, purtroppo, sperando che non si giunga a quei punti, ma il grande occhio (perché proprio non mi piace chiamarlo fratello) c’è. grazie a te
Sì, in effetti “fratello” è un termine anche troppo ottimista, ahinoi… E “grande occhio” rende bene l’idea di qualcuno/qualcosa che dall’alto non smette un istante di osservarci… Brrrr!
brrrr e anche bleah ! 😉
Giudizio onomatopeicamente perfetto! 🙂
e invece il punto sarebbe proprio che con la cultura, non solo possiamo nutrire il nostro spirito, ma si potrebbe anche mangiare…eccome!!! se solo capissero quanta “ricchezza culturale” abbiamo la fortuna di avere e si decidessero una buona volta a valorizzarla….
Infatti. L’Italia potrebbe essere tranquillamente il paese col più alto PIL del mondo, se sfruttasse la ricchezza culturale enorme che la storia le ha lasciato in eredità. Invece (giusto a proposito di mangiare), è come stare seduti in un ristorante, circondati da innumerevoli gustosissimi piatti, e patire la fame al punto da morirci, di questo passo… Un’assurdità totale.
Grazie del tuo commento, Pandora! 🙂
grazie a te per stimolare così bene i nostri neuroni 🙂
Beh, non mi pare tu ne abbia bisogno, mentre quei tanti che avrebbero bisogno di qualche neurone più attivo temo che se li siano già tutti giocati a qualche videopoker o altro del genere! -_-
🙂
Bravo Luca. Condivido pienamente!!!
Beh, grazie per il tuo apprezzamento, Fabio! 🙂