Quando poco più che diciottenne, sul finire degli anni Ottanta, cercavo in tutti i modi di esplorare il vastissimo territorio della musica “alternativa” leggendo periodici, fanzine, acquistando dischi, scambiando cassette registrate (quello che ai tempi si chiamava tape trading) e quant’altro di utile (io supponevo) a quello scopo, ricordo che lessi la recensione dell’ultimo lavoro di un musicista a me ancora pressoché sconosciuto se non per vaghi “sentito dire” di cose fuori da ogni schema musicale conosciuto. Nella recensione, il suo estensore concludeva che, a fronte del valore di quell’ultimo disco e di quanto fatto dal suo autore fino a quel momento, si poteva definirlo “un genio”, uno dei rarissimi in circolazione nella musica del tempo.
L’autore ovvero il musicista del quale parlava la recensione era John Zorn. Col tempo scoprii e sancii in modo pressoché indiscutibile quanto fosse vero ciò che avevo letto: Zorn, ad oggi, è probabilmente da considerare come uno dei più grandi musicisti viventi, e uno dei rarissimi ad aver saputo creare qualcosa di nuovo in ambito musicale – un’impresa a dir poco sensazionale.
Fatte le debite proporzioni, credo sia un’impresa anche quella compiuta da Maurizio Principato, autore di John Zorn. Musicista, compositore, esploratore (Auditorium – Hans & Alice Zevi Editions, Milano, 2011), perché pensare di mettere per iscritto la carriera di uno come Zorn, autore di una discografia sterminata con centinaia di titoli di ogni genere e sorta nonché di altrettante collaborazioni con altri musicisti e band – oltre che titolare della Tzadik, casa discografica d’avanguardia, curatore di collane editoriali, di gallerie d’arte, stakanovista irrefrenabile delle arti musicali da più di 40 anni… e, ultimo ma non ultimo, considerato da tanti il miglior sassofonista vivente – pare di primo acchito come numerare e descrivere ogni singola goccia d’acqua che compone un mare…
Leggete la recensione completa di John Zorn. Musicista, compositore, esploratore cliccando sulla copertina del libro lì sopra, oppure visitate la pagina del blog dedicata alle recensioni librarie. Buona lettura!