Ennesimo nubifragio, ennesima alluvione, ennesima tragedia.
Ennesima storia all’italiana e, per l’ennesima volta, tutto continuerà come se non sia successo nulla.
Due cause fondamentali. Primo, un fenomeno meteorologico di eccezionale entità la cui manifestazione è una conseguenza diretta dei cambiamenti climatici in corso, come era previsto e indicato nei rapporti scientifici redatti dai climatologi già trent’anni fa. Ma da allora non s’è fatto nulla al riguardo.
Secondo, la cronica mala gestione del territorio italiano, troppo cementificato, urbanizzato in modo pessimo, trascurato nelle sue criticità idrogeologiche tanto quanto nelle necessità ecologiche e ambientali, come da decenni rapporti d’ogni sorta vanno denunciando. Ma da allora non s’è fatto nulla al riguardo.
Come se non esistessero le fenomenologie meteorologiche estreme correlate al cambiamento del clima, come se non ci fossero le problematiche di gestione del suolo legate all’incuria politica. E come se di tragedie simili non ne accadessero ormai diverse nel corso di tutti gli anni recenti.
Tutto bene, avanti così, come se non fosse successo nulla e restando in attesa del prossimo, ennesimo nubifragio con tutto ciò che comporterà. In fondo penso sia proprio per tale motivo che i politici nostrani non si occupano mai della questione: evidentemente anche per loro non esiste.
A questo punto, in base allo stesso italico principio, dobbiamo stabilire che pure nelle Marche non è successo nulla. Già.
Con buona pace dei poveri morti e delle loro famiglie straziate il cui dolore, viene purtroppo da temere, per l’ennesima volta non servirà a nulla.
Già. Sono devastata. E anche molto arrabbiata, per il rimbalzo di “non ci hanno detto nulla” che esce da ogni bocca. Solo Mario Tozzi ha detto che la prima regola sarebbe istruire i cittadini a spostarsi subito verso l’alto, semplice educazione civica. Ricordiamoci almeno questo, perchè intanto ormai s’è capito che c’è poco da prevedere