Capre orobiche VS segretario personale a forma di cane

Loki, il mio segretario personale a forma di cane, s’è infortunato. No, be’, tranquille voi sterminate legioni di suoi ammiratori, non è niente di grave. Anzi, per certi aspetti spero che la cosa gli serva pure un po’ da lezione.

Vi spiego: una sera di settimana scorsa siamo lì a vagare in tutta tranquillità per i boschi sopra casa quando d’improvviso, evidentemente cogliendone l’olezzo ben prima di qualunque naso umano, il segretario si è messo a inseguire forsennatamente per quei fianchi boscosi, peraltro in zone che presentano pure bricchi nascosti e piuttosto perigliosi, un branco di capre orobiche fondamentaliste, così dette perché fondamentalmente testarde e assai avvezze a dar di corna, a chi ritengano (anche senza prove concrete) ad esse ostile. Dovete sapere che il segretario nutre un’avversione ancestrale e irrefrenabile per due tipologie di animali: le capre, appunto, e qualsiasi cosa che cammini e sia dotato di penne, dunque galline, tacchini e altri pennuti da cortile, volatili vari, forse anche gli alpini, i quali formalmente rientrerebbero nella categoria citata, ma devo ancora verificare la cosa e comunque al momento i suddetti hanno ben altri crucci (post riminesi, in particolare) a cui star dietro. Di contro i gatti sostanzialmente li disdegna, le pecore le osserva incuriosito, gli equini li adora mentre viene infastidito dai ricci ma più che altro – a me pare – dacché non capisce bene che razza di bizzarri “cosi” siano. Tipo delle talpe con attaccati dei gusci di castagne sulla schiena? Mah!

Fatto sta che il segretario sparisce nel folto del bosco e, dopo una mezz’ora abbondante da missing in action, nonostante i miei vari richiami, lo ritrovo ben più a valle stremato, bicolore ovvero con metà del corpo sporco di terra fangosa, palesemente stizzito per essere stato beffardamente seminato dalle suddette cornute pur a fronte della foga messa nell’inseguimento (così forse imparerà che ci sono certi animali più adusi di altri alle agilità motorie sui terreni montani, mi auguro) nonché, purtroppo, visibilmente claudicante. Risultato della conseguente visita veterinaria: lussazione alla spalla destra, dunque assunzione di antinfiammatori (una specie di Voltaren per cani), estratto d’arnica a gogò e riposo quasi assoluto. Che da ingiungere a Loki equivale a imporre la dieta vegana a un leone portato all’interno del magazzino di un macello ricolmo di carne fresca: difatti la sua predisposizione d’animo al riguardo è ben manifestata dall’espressione visibile nell’immagine lì sopra (spoiler: comunque c’è molta scena, nella stessa, dacché basta che il segretario oda il fruscio d’un qualcosa che gli possa ricordare il sacchetto dei biscotti o altro di presumibilmente commestibile e tutto cambia, statene certi).

Tuttavia, non s’è trattato per fortuna di un infortunio grave (e nemmeno “serio”, come converrete) e il segretario è già in via di soddisfacente guarigione. Quindi, voi che transiterete per i luoghi montani allo scrivente domestici, sappiate di non dovervi sconcertare se a breve tornerete a intercettare tra radure e boscaglie un essere quadrizampe peloso con lingua penzolante a mo’ di foulard che corre come un pazzo inseguendo chissà che cosa e dietro, a una certa inesorabile e spesso incolmabile distanza, un umano urlante e proferente “espressioni parecchio colorite” (eufemismo) che si danna l’anima e parimenti si traumatizza gli arti inferiori sulle tracce del primo. Ecco.

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