Di questo passo, con il mondo che via via ci ritroviamo intorno, la distopia, da genere letterario di fantascienza narrante ipotetiche realtà spaventose e indesiderabili, diverrà un genere della commedia letteraria narrante storie bizzarre, a volte pure inquietanti ma tutto sommato a lieto fine.
(L’immagine in testa al post è un’opera dell’artista ceco Filip Hodas.)
Topolino che sostituisce la statua della libertà non è male… Anche noi torneremo tra qualche decina di anni sulla Terra e la troveremo abitata da un altro popolo? (in quel caso erano scimmie).
Sì, probabilmente la troveremo abitata da popolo dei dipendenti pubblici. Almeno se torneremo ancora qui in Italia.
😀 😉
Oddio mi viene in mente Radio Gaga dei Queen con le immagini di Metropolis
Secondo me siamo già in una distopia 😅
Potrebbe proprio essere così, Lucy. O, ancora di più, che la realtà nella quale viviamo sia soltanto una gigantesca simulazione:http://www.artribune.com/attualita/2016/10/teoria-simulazione-scienza-arte-contemporanea/
😀
Che bel trip 🙂
Vero? Una roba che più (scientificamente) psichedelica di così non si può. 🙂