
E’ così raro portare una biro alla sua fine naturale che quando ci riesci è quasi un momento memorabile. Le biro si perdono, si rubano, si bloccano o si rompono, ma quasi mai muoiono di morte naturale, ovvero per dissanguamento. Ciò è tanto più vero quanto più sono di tipo economico: non ricordo l’ultima volta che ho finito una BIC, dev’essere stato ai tempi della scuola, e credo di averla difesa con le unghie dai furti dei compagni. In ufficio non ci sono mai riuscito. Qualcuna me la ritrovo ogni tanto, tra le mani, senza sapere bene dove l’ho presa.
Il valore percepito di tutto ciò che è usa-e-getta è inevitabilmente basso. La penna biro vale qualcosa nel momento in cui ci serve, un attimo dopo può sparire dallo sguardo, anzi diventa fastidiosa. Si perde dalla memoria e, di conseguenza, si perde e basta. […]
(Da un bell’articolo di Francesco Fortunato dal suo sempre interessante blog “Saldi Mentali“, che ho il piacere di seguire. Cliccate sull’immagine in testa al post per leggere l’articolo nella sua interezza.)