Leggo sulla pagina Facebook dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Dipartimento Ambiente una cosa che già conoscevo ma sommariamente e lì viene raccontata con maggior dettaglio, grazie innanzi tutto a questo articolo originario del sito eyeondesign.aiga.org. Una cosa che a me, appassionato di geografia e cartografia, appare tanto divertente quanto affascinante.
Come scrive l’INGV-Ambiente, per decenni i cartografi svizzeri hanno nascosto disegni “proibiti” all’interno delle prestigiose e attendibilissime mappe ufficiali nazionali. Le carte topografiche della Svizzera sono state aggiornate nel corso di 175 anni, con una frequenza di 5-10 anni. Sulle mappe i cartografi riportavano gli eventi locali più importanti come la costruzione di una stazione ferroviaria o di un aeroporto, oppure la scomparsa di una fabbrica di polvere da sparo durante il periodo della guerra fredda. Grazie a queste carte e agli aggiornamenti successivi quindi è possibile ricostruire la storia di ogni singolo luogo.
Ma su alcune mappe i cartografi svizzeri hanno introdotto qualcosa di più: guardando attentamente i dettagli dei disegni nelle regioni più remote della Svizzera, è possibile scoprire un ragnetto, il viso di un uomo, una donna nuda, un escursionista, un pesce, una marmotta. I disegni fanno capolino tra le isolinee, non sono errori ma illustrazioni nascoste di proposito dai cartografi che hanno così sfidato il loro mandato “di ricostituire fedelmente la realtà”*.
Le carte sono sempre state scrupolosamente sottoposte a un rigoroso controllo prima della pubblicazione, e se nonostante questo ancora oggi troviamo disegni nascosti significa che il cartografo ha superato in astuzia i colleghi controllori, anche rischiando ripercussioni sulla propria carriera professionale. Non risulta per fortuna che nessun cartografo sia mai stato licenziato per questo motivo. La maggior parte dei disegni proibiti sono infatti stati scoperti solo dopo che il loro autore era già andato in pensione o trasferito altrove. I cartografi hanno volutamente programmato la pubblicazione del loro disegno poco prima del loro ritiro dall’attività.
Oggi oltre la metà delle illustrazioni individuate è stata rimossa. L’ultima trovata, il disegno della marmotta, visibile nell’immagine lì sopra, è stata scoperta nel 2016. Peccato, però: per gli appassionati di cartografia come me, che da piccolo passavo pomeriggi interi a vagare con lo sguardo e la fantasia sulle carte e sugli atlanti del nonno materno (radice originaria della passione attuale), quei disegni nascosti avrebbero rappresentato un ennesimo buon motivo per studiarmele ancora meglio, le precisissime carte svizzere. D’altro canto esse rappresentano comunque per me uno strumento di “lavoro” indispensabile oltre che dal fascino notevole… chissà che nel continuare a utilizzarle non riesca a scoprire prima o poi qualche illustrazione nascosta dimenticata dai pur rigorosi controllori cartografici elvetici!
N.B.: le immagini qui presenti sono tratte dal citato articolo di eyeondesign.aiga.org.
curiosa questa usanza di nascondere disegni occulti nelle carte geografiche. Se fosse vera l’interpretazione per stabilire se la carta è autentica o taroccata vuol dire che cartografi e controllori erano d’accordo
Ciao NWB! Tutto bene? Me lo auguro!
Sì, probabilmente erano d’accordo, sarebbe quasi più sorprendente che non lo fossero. D’altro canto quello è un metodo anti-falsificazioni piuttosto comune, non solo nella cartografia; qui semmai risulta più strano (e magari qualcuno particolarmente ingenuo nel tempo sarà andato a cercare i monti a forma di marmotta o di che altro indicati sulle carte! 😅)
e se li ha cercati avrà detto che sono carte fasulle 😀
Sì, tutto bene
Che buffa questa cosa!