Ecco, dicevo, quando ho iniziato non sapevo come scrivere, per me scrivevo come Maurizio Milani, cioè magari come lui, poi un po’ come un altro e poi mica lo sapevo più come scrivevo. Mi sforzavo di scrivere bene per dirmi “vé che sono capace”. Invece poi ho trovato un maestro, il maestro unico come lo chiamo io, come si chiama lui, che mi ha insegnato che per scrivere mica ti devi sforzare, cioè faticoso è faticoso scrivere, ma per farlo bisogna cercare le proprie braghe. Che poi quando le trovi non pensi che stai scrivendo, come andare in giro con le tue braghe, appunto, vai in giro ma mica ci pensi che sei dentro a un paio di braghe, mi diceva, se sono le tue.
Giovanni Civa, La ragione va agli asini e secondo me cio’ ragione, pag.9 (Senso Inverso Edizioni)
(E QUI trovate la recensione (?!) del suddetto libro.)
