Il caos, senza i libri (Fëdor Dostoevskij dixit)

Lasciateci soli, senza libri, e ci confonderemo subito, ci smarriremo: non sapremo dove far capo, a che cosa attenerci; che cosa amare e che cosa odiare, che cosa rispettare e che cosa disprezzare.

(Fëdor Dostoevskij, Memorie dal Sottosuolo. A proposito della neve bagnata, X, nota introduttiva di Leone Ginzburg, traduzione di Alfredo Polledro, Einaudi, Torino, 2002, p.132. Orig.: Zapiski iz podpol’ja, 1864)

L’avesse saputo, il buon Dostoevskij, che oltre a rischiare sul serio di lasciarci senza libri – o meglio, con libri senza lettori e al posto dei libri stessi – chi governa il mondo di contro non ci lascia mai senza la TV, quale “insegnante” sempre più presente e influente di ciò che si deve odiare, amare, rispettare o disprezzare. E il risultato di ciò è anche peggiore di quanto Dostoevskij suppose: perché il non sapere crea di certo smarrimento, ma il credere di sapere senza realmente sapere nulla crea una inesorabile schiavitù.

16 pensieri riguardo “Il caos, senza i libri (Fëdor Dostoevskij dixit)”

      1. Beh, spero di riuscirci!
        E di certo avere lettrici e lettori come te è un ottimo stimolo.
        Ciao, buon weekend lungo! 😉
        Luca

  1. Scusa se stiamo parlando di un autore geniale, un letterato – filosofo.
    Se avesse ragione gogo lo possiamo affermare, ma la realtà odierna che tende a cancellare la storia, e’ addirittura più complessa. Credere di sapere oggi e’ la norma, ma il peggio è’ sapere ciò che è giusto (per gli altri).
    Un abbraccio
    Giancarlo

    1. Ciao Giancarlo, e grazie per il tuo commento.
      E’ verissimo, non fai altro che sviluppare ancor più a fondo la mia riflessione, giungendo in effetti a illustrare assai bene, pur in poche parole, come oggi buona parte della nostra società civile funziona, ahinoi.
      Grazie ancora!
      Luca

    1. Già, Lucia… Modelli, peraltro, che di contro ci sono stati imposti nel tempo come assolutamente buoni, preziosi e validi. Non senza una strategia accuratamente mirata e studiata, io credo, che parimenti ha reso “discutibili” quelli che invece erano – e sono – fondamentali per il nostro vivere sociale. Ecco, penso che i libri e la lettura siano un buon esempio di ciò.
      Grazie di cuore del tuo commento!
      Luca

  2. Devo dire che (purtroppo, sì purtroppo, perché vorrei poterti smentire ma non è possibile) sono perfettamente d’accordo con te!
    Un sorriso comunque,
    Ciao
    Ondina

    1. Grazie della tua “solidarietà”, Ondina! – già, in fondo mi viene di chiamarla così, visto che concordiamo su una spetto alquanto miserrimo del nostro tempo contemporaneo.
      Tuttavia, insomma, sta a noi reagire, sta a noi spegnere le TV e aprire/leggere i libri. Può stare a noi, anzi, deve stare a noi il rifiutare quanto ci vorrebbero ficcare a forza in testa. Finché non ci attaccheranno degli elettrodi sul capo – cosa che potrebbe non essere così irreale, visti i tempi – la mente la possiamo ancora controllare e far funzionare al meglio. Forse siamo già al punto nel quale fare ciò è un po’ come pretendere di arrivare sulla Luna in sella a una bicicletta, tuttavia dobbiamo provarci. Quanto meno per non essere scambiati per dei perfetti idioti, come già tanti palesano di essere
      Grazie ancora del tuo commento e del tuo bellissimo sorriso (non può che essere tale!), che ricambio con grande entusiasmo!
      Ciao!
      Luca

      1. Dicono sia bello il mio sorriso ma può essere vero come anche no 😉

        Comunque sia io attribuisco grande importanza al sorriso e ti ringrazio per l’apprezzamento a ….scatola chiusa! 😀
        Buon 1′ maggio e buon fine settimana lungo,
        con un altro sorriso
        Ciao Ondina 🙂

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