Diffidate sempre degli scrittori, se non volete correre “rischi”… (Friedrich Dürrenmatt dixit #2)

cop_Il giudice e il suo boiaLo scrittore era seduto davanti a una finestra gotica; indossava calzoni alla zuava e una giacca di pelle. Quando i due entrarono su voltò sulla sua sedia, senza abbandonare lo scrittoio cosparso di fogli di carta. Non si alzò anzi li salutò a malapena, e chiese immediatamente che cosa voleva da lui la polizia. “E’ poco cortese,” penso Bärlach, “non gli piacciono i poliziotti; agli scrittori non sono mai piaciuti i poliziotti.” Il Vecchio decise di essere prudente, anche se Tschanz non si sentiva troppo incoraggiato da quell’accoglienza. “Prima di tutto, non lasciarsi osservare, altrimenti c’è il rischio di comparire in qualche libro,” pensarono pressappoco ambedue.
(Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, Feltrinelli, Milano, 2004, pag.71)

E’ vero. Più che non piacciano i poliziotti, agli scrittori (beh…!), è vero semmai che si corra sempre il “rischio” di finire in qualche loro libro. Ma sappiate: anche se starete ben nascosti nell’ombra, il rischio lo correrete comunque. Di personaggi sfuggenti ovvero indistinti, da distinguere dunque a nostro modo, noi scrittori abbiamo sempre bisogno. Ma in fondo credo che sia un rischio pure piacevole, da correre…

2 pensieri riguardo “Diffidate sempre degli scrittori, se non volete correre “rischi”… (Friedrich Dürrenmatt dixit #2)”

  1. Oggi mentre aspettavo il treno (una banale attesa di un’ora e un quarto), si è seduto accanto a me il materiale umano per il mio prossimo racconto. Dopo una decina di minuti ho tirato fuori l’agendina e ho cominciato a prendere appunti. Il tipo che mi sedeva a poca distanza ha iniziato a guardarmi tra il curioso e il diffidente, ma per fortuna ha continuato a fornire materiale coi suoi discorsi. Morale della favola: se uno accanto a te tira fuori un’agendina e inizia a scriverci, precauzionalmente, taci. 🙂

    1. Ahahahah, grande Veronica! 😀 🙂 Vedi, perché i treni italiani viaggiano sempre così puntuali? Per dar modo a noi narratori di materiale umano di trovare ottimi spunti per le nostre storie! – spunti che peraltro si trovano ovunque, certo non solo nelle stazioni ferroviarie… (E magari quel tipo avrà pure pensato di essere un assai intrigante conversatore, al punto da far che quelli accanto a sé prendano appunti su quanto egli stia così “fascinosamente” disquisendo e montandosi la testa di conseguenza… Mi piacerebbe leggere la storia della quale farai del tizio il protagonista… 🙂 )

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