Il “The Guardian”, che è uno dei più prestigiosi quotidiani al mondo, se non “il più” di tutti, ha stilato una classifica dei “100 migliori romanzi del 21° secolo” – ovvero, è bene specificarlo (che già qualcuno ha commentato cose tipo «degli ultimi 100 anni» o «ma se il secolo non è ancora finito!», eccetera), di quelli pubblicati in questi primi 19 anni e 9 mesi circa del secolo in corso.
Ora: io nei confronti di queste classifiche resto sempre abbastanza indifferente quando non scettico, dacché la loro ineluttabile parzialità – legata a fattori oggettivi, certo, ma non di meno limitanti – ne inficia il valore assoluto, e perché, in fin dei conti, la vecchia massima «De gustibus non est disputandum» resta sempre valida, nel bene e nel male. Mi chiedo anche quanto bene possano fare al mercato graduatorie parziali del genere, e se la letteratura, quando sia “grande” ovvero quando il valore letterario di certi testi sia elevato ed evidente, posa realmente essere ridotta a una mera classifica che, alla fine, ne banalizza l’impatto culturale legandolo ad aspetti soprattutto e dozzinalmente commerciali.
In ogni caso, dopo ‘sto personale pippone che tale è, e dunque niente affatto mirato a una critica a suddetta classifica del “The Guardian” – anzi, ogni cosa pubblica nella quale si disquisisca di letteratura alta è ben gradita e assai necessaria, sempre! Alla fine la classifica me la sono letta e studiata pure io, dunque… – vi invito a darle un occhio, cliccando sull’immagine in testa al post. Magari, me lo auguro, vi trovate cose estremamente interessanti e illuminanti ovvero qualcosa su cui riflettere o di cui criticare. Qui trovate un altro interessante articolo al riguardo, dal sito dell’Agi.
Un post assai prematuro😂. Io ne salverei giusto un paio.
Be’, e se lo dici tu… 😉
Comunque, fosse anche solo la classifica di questi primi 19 anni e dunque, in tal senso, cronologicamente “matura”, mah…
Queste classifiche sono sempre da prendere con le molle, le pinze, i guanti… insomma, sono quello che sono. Senza gridare al complotto (ah, chissà quanto avranno pagato le grandi Case …!) si riesce a giudicare solo quello che si è letto, più o meno, quindi questa scrematura di 100 libri, su quanti libri è stata fatta? 1000? 10.000? In che lingua? Perché un bel testo cinese in lingua mandarino, chissà magari rende meglio che tradotto.
Comunque: ma visto che IBM per prima e a seguire tutti gli altri, perché non fare giudicare da intelligenze artificiali tutti i libri digitalizzati del mondo? Magari vengono fuori nomi nuovi. Voglio dire, le AI servono per capire se domani voglio uno smartphone nuovo, perché non far fare loro qualcosa di divertente?