La grande letteratura non teme alcun oblio (Ezra Pound dixit)

Esiste una qualità che unisce tutti gli scrittori grandi e immortali: non servono scuole o università per tenerli in vita. Toglieteli dal programma, metteteli nella polvere della biblioteca. Sempre ci sarà un lettore occasionale che, senza esservi indotto, li libererà dall’oblio e li porterà alla luce senza chiedere alcun favore.

Ezra Pound

Discutibile (e discusso) sotto molti punti di vista, non si può non riconoscere al celebre autore americano la grande influenza (r)innovatrice sulla letteratura del Novecento – e sulla poesia in particolare – quale esponente di quella corrente modernista che tra le caratteristiche peculiari annoverava il distacco dell’artista dall’opera, che non doveva essere espressione dell’interiorità dell’artista, bensì creazione perfettamente oggettivata e autosufficiente. Una cosa che io trovo fondamentale tanto da sostenerla da tempo – veramente trovo sconcertante che uno scrittore possa godere di notorietà quando non si sappiano citare i titoli delle sue opere… ovvero che tale notorietà derivi dal personaggio e non da ciò che semmai lo rende (o lo dovrebbe rendere) tale! – e che, a ben vedere, prova in modo perfetto quanto affermato da Pound nella citazione sopra riportata, dimostrando peraltro come i libri siano uno strumento di potere imperituro, per chiunque sappia attingere alla loro forza.

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