Tra le cose che certamente il mondo (o quanto meno la sua parte occidentale) può dovere alla cultura anglosassone moderna e contemporanea – oltre al calcio, al rugby o al tè delle cinque, ovvio! – ve n’è una risultata talmente fondante nella costruzione psicologica della nostra società da poter essere annoverata tra i “valori” da preservare e diffondere: il sense of humor, altrimenti conosciuto come (appunto) humor anglosassone, per tipicizzarne la natura in senso non solo geografico. Gli anglosassoni, inglesi o americani che fossero, hanno di sicuro contribuito grandemente a creare e conformare l’umorismo in voga da questa parte di mondo, e a mostrarci come, in fondo, si possa e si debba ridere di ogni cosa, avendo la risata un potere taumaturgico universale che nessun altra cosa “umana” possiede.
In soldoni, se oggi ridiamo su certe gag che vediamo in TV (di umorismo intelligente, sia chiaro, non di comicità bassa e becera – preponderante qui, ahinoi!), lo dobbiamo anche ad autori come Sir P.G.Wodehouse e ai suoi meravigliosi romanzi umoristici, dei quali Grazie, Jeeves!, edito da Marco Polillo Editore (con la traduzione di Tracy Lord) è un esempio veramente fulgido. Anzi, proprio a tal proposito…
Leggete la recensione completa di Grazie, Jeeves! cliccando sulla copertina del libro lì sopra, oppure visitate la pagina del blog dedicata alle recensioni librarie. Buona lettura!