Scavare gli alvei dei corsi d’acqua previene le inondazioni? NO! (Ma in Lombardia lo ignorano!)

Perché la Lombardia decide di escavare gli alvei dei propri corsi d’acqua per estrarre materiali litoidi (sabbie e ghiaia in genere, in pratica)? Per prevenire e evitare le piene?

NO!

Per fare mera propaganda politica, dando una risposta semplice e facile, dunque facilmente vendibile all’opinione pubblica, ad un problema complesso, che in vari modi si può risolvere ma di certo non mettendo ruspe nei corsi d’acqua a scavarne i fondali.

[Il fiume Brembo in piena in alta Valle Brembana nel settembre 2023. Immagine tratta da www.valbrembanaweb.com.]
Così dice Michele Presbitero, ex Segretario Generale Autorità di Bacino del Po nonché direttore del Servizio Geologico regionale lombardo, uno dei massimi luminari italiani in tema di gestione dei corsi d’acqua, commentando un articolo di Michele Comi, assai nota guida alpina valtellinese nonché a sua volta geologo:

La proposta della Giunta Regionale sulle escavazioni dei corsi d’acqua è da pazzi. L’asportazione di materiali litoidi dall’alveo di un fiume determina l’approfondimento del profilo di fondo dello stesso aumentando di conseguenza la pendenza delle sponde e la velocità dell’acqua, aumentando il potere erosivo del deflusso e di conseguenza provocando il possibile franamento dei versanti del corso d’acqua, l’abbassamento del profilo di fondo e lo scalzamento delle fondazioni dei ponti che lo attraversano. Al riguardo un esempio notissimo agli addetti ai lavori è quello di Mantello in Valtellina, con frane di versanti fluviali e lo scalzamento del ponte che poi venne chiuso al traffico per molto tempo. Si potrebbe scrivere molto di più con esempi eclatanti anche sul Po quando ero Autorità di Bacino.

E così Presbitero conclude:

Sono disponibile a un incontro con il Presidente Fontana che mi conosce benissimo, per illustrargli i pericoli di tali proposte di legge. Il PAI cosa esiste a fare? Vedi la prima legge nazionale sulla Difesa del Suolo, del 1989!

[Presbitero in Valtellina nel 1997, anno della disastrosa alluvione per contrastare la quale si rivelò una figura fondamentale, grazie alle decisioni prese che contribuirono a salvare molte vite. Immagine tratta da www.mentaerosmarino.it.]
Aggiunge Michele Comi:

L’unica cosa che ha senso asportare dall’alveo di fiumi e torrenti sono i tronchi d’alberi d’alto fusto. La mentalità della draga, dell’asportazione forzata di sabbia, ghiaia e ciottoli per far spazio al deflusso è figlia di chi intende il torrente come collettore dei nostri rifiuti, dell’illusione dell’imbrigliamento salvifico, della rincorsa a sottrarre lo spazio di divagazione vitale delle acque per farci strade, villette e unità di produzione.

Il PAI, per la cronaca, è il Piano per l’Assetto Idrogeologico, uno strumento fondamentale della politica di assetto territoriale delineata dalla legge 183/89, con il quale in ogni regione viene avviata la pianificazione di bacino per la quale il PAI costituisce il primo stralcio tematico e funzionale. Uno strumento che evidentemente la Giunta lombarda in carica non conosce oppure, io temo di più, ignora bellamente per mere ragioni di propaganda e di tornaconti politico-amministrativi, come appunto rimarca Michele Comi. Spendendoci sopra chissà quanti soldi pubblici, per l’ennesima volta dati in pasto alla superficialità e all’incompetenza: tanto, al solito, che ne subirà le conseguenze saranno i cittadini comuni – noi tutti. Cornuti e mazziati o, per meglio dire, fregati – dai soldi delle proprie tasse – e inondati, dalle piene che ancora accadranno nei fiumi lombardi. Ecco.

2 pensieri riguardo “Scavare gli alvei dei corsi d’acqua previene le inondazioni? NO! (Ma in Lombardia lo ignorano!)”

  1. Ciao Luca ,

    se non erro è previsto un intervento di sezionamento dell’ alveo di torrente, finanziato dalla comunità montana, anche a Carenno nella val Turuggia: sarà una nuova moda, come le panchine giganti e i cibi proteici?

    Grazie per l’ attenzione e buona serata.

    Simone

    1. Sì, ho saputo qualcosa al riguardo anche se non so di preciso di cosa si tratti. Mi viene da pensare che lì da scavare non è che ci sia granché ovvero non ve ne siano validi motivi, vista l’estrema variabilità idrica… ma se l’intenzione è quella di ripristinare l’antico lago che millenni fa occupava la piana e la valle dei Cornelli, mi spiace per i proprietari dei terreni ma a me va benissimo! Pensa che bella diverrebbe la zona con la presenza di un bel lago alpino! 😄
      Grazie a te, e buona serata!

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