Italiani: imparate l’italiano! (e non sto mica scherzando, eh!)

A proposito del post pubblicato lo scorso 16 Luglio e relativo ai danni derivanti dal fatto che metà della popolazione italiana non legga nemmeno un libro all’anno e, per conseguenza biunivoca, che più di due terzi di essa non sappia padroneggiare sufficientemente bene la lingua, gironzolando per il web ho trovato questi simpatici “quadri liguistici” che sembrano cascare a fagiolo sul merito – o forse è inevitabile che ci caschino, vista la assai triste situazione…:



Cliccate sulle immagini per averne una versione di dimensioni maggiori e qualità migliore.
Devo ammettere di apprezzare molto non solo l’idea in sé, ma anche la colorita risolutezza che l’autore ha messo nel compilare il tutto… D’altro canto, appunto: come non essere risoluti di fronte allo strazio al quale viene sottoposta la lingua italiana da così tanta gente?
Ecco, appunto: propongo di stampare qualche decina di milioni di copie da distribuire, di tali “mini-lezioni”… A chi? Beh, sicuramente a metà della popolazione italiana, ad esempio!

5 pensieri riguardo “Italiani: imparate l’italiano! (e non sto mica scherzando, eh!)”

  1. Ma magari, soprattutto tra i ragazzi in età scolastica, potrebbe anche bastare che gli insegnanti, invece di lasciar correre e chiudere un occhio sui ripetuti orrori grammaticali, ripartissero da zero nell’insegnare la grammatica di base agli studenti. Tra i “grandi” c’è ben poco da fare, ormai, ma magari tra i giovani si può ancora rimediare qualcosa….
    A parte questo, bel post 😀

    1. Grazie, Crysalis! 🙂
      Hai ragione: come dici bene, i giovani si possono ancora salvare, ovvero, la lingua italiana si potrà salvare certamente più grazie ai giovani che agli adulti, se i primi saranno agevolati a farlo. E quando gli stessi insegnanti (ne sono stato testimone diretto) correggono gli elaborati di italiano infilando nelle proprie correzioni degli errori grammaticali (!!!), ti rendi conto che gli adulti ormai sono “andati”, appunto!

  2. “La madre del granchio lo ammoniva a non camminare di traverso e a non sfregare il fianco contro la roccia umida. E quello: “Mamma, se vuoi che impari, cammina dritta tu, e io, vedendoti, farò come te”.
    Chi vuol rimproverare gli altri, deve anzitutto viver bene lui e rigar dritto, e poi insegnare a far altrettanto.” (Esopo, “Il granchio e sua madre)

    1. Ciao Brix, e grazie del tuo commento. 🙂
      Esopo ci insegna moltissimo anche oggi, pure dimostrando la volontà del piccolo granchio di imparare nel modo migliore dalla madre. In effetti, nella vita non si finisce mai di imparare, e questa è un’evidenza che chiunque, e ribadisco chiunque, dovrebbe sempre tenere ben presente in mente. Peccato che invece oggi troppa gente non solo non la ha mente così lucida e “rimembrante”, ma di contro ha pure la pretesa di sbandierare ai quattro venti la propria inettitudine linguistica, convinta di sapere tutto sul merito e non abbisognare d’alcun altro insegnamento: cammina più storta che il giovane granchio, pesta delle gran craniate contro qualsiasi ostacolo, eppure è convinta di non sentire alcun dolore e magari deride pure chi cammina dritto…
      Grazie ancora del tuo bel commento, e a presto!
      Luca

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